Credit foto: Archivio Fondazione FS Italiane
La sperimentazione e lo sviluppo dell’elettrificazione ferroviaria in Italia raccontano una storia di successo, avanguardia ed eccellenza tecnica senza precedenti.
Nel quindicennio 1905-1920, le Ferrovie dello Stato posero le basi per la transizione dal vapore all’elettricità nel settore della trazione dei treni, consacrando l’Italia tra le prime nazioni al mondo ad aver avviato il processo di elettrificazione ferroviaria. Basti pensare che poco prima della Seconda guerra mondiale, FS contava circa 4000km di linee elettrificate, collocandosi al primo posto in Europa e seconda al mondo dopo gli Stati Uniti.
Con il sistema trifase in corrente alternata venne realizzata la leggendaria linea dei Giovi, per il trasporto delle merci da Genova verso il nord, la cui progettazione iniziò nel 1905, subito dopo la costituzione dell’Amministrazione delle Ferrovie dello Stato (link al precedente articolo sulla nascita di FS).
Successivamente lo stesso tipo di elettrificazione fu impiegato anche per la succursale dei Giovi e altre linee come quella del Frejus, la Bussoleno – Bardonecchia – Modane, e tante altre.
Agli inizi degli anni ’30 la sperimentazione sull’elettrificazione ferroviaria con sistema trifase si concludeva con le linee Trento – Bolzano – Brennero e Pontremolese. Per affrontare la complessità degli studi e degli investimenti per l’elettrificazione, FS si dotò di una tecnostruttura d’eccellenza a livello nazionale con un insieme di uffici, officine, cantieri, centrali e sottostazioni guidati da tecnici e maestranze di elevata professionalità e competenza che divennero il punto di riferimento per il successivo sviluppo della trazione elettrica ferroviaria italiana.
Insieme all’elettrificazione della rete, l’ingegneria ferroviaria di FS si specializzò nell’utilizzo di acciai tanto resistenti quanto leggeri che portarono in breve alla produzione di rotabili rapidi, diventati iconici per il periodo, come gli elettrotreni e le Littorine.
La storia dei treni e delle automotrici di FS è profondamente collegata ai progressi compiuti dall’industria meccanica ed elettromeccanica italiana, che alla metà degli anni ’30 vantava gruppi industriali dalla fama mondiale nel settore dell’ingegneria meccanica, elettrotecnica e del design industriale.
Nell’autunno del 1936, gli stabilimenti Ernesto Breda di Sesto San Giovanni, consegnarono i primi sei esemplari del nuovo elettrotreno, denominato “ETR.200” (acronimo di Elettro Treno Rapido), progettato secondo i principi dell’aerodinamicità per raggiungere alte velocità (fino a 160 km/h), anche grazie al profilo delle testate, il cosiddetto “muso di vipera”.
In occasione del Natale di Roma, il 21 aprile 1937, venne fissato l’esordio ufficiale in servizio dei primi sei elettrotreni (denominati ETR.201-206). Si inaugurò una stagione di record che raggiunse l’apice nel 1939 con il record mondiale di velocità media sulla lunga distanza tra Firenze e Milano (con una media di 164 km/h).
Il rapido sviluppo urbanistico italiano, iniziato nella metà degli anni ’30 nel vivo del Razionalismo, determinò una crescita del fenomeno del pendolarismo con una conseguente necessità di investire nel trasporto. Entrarono così in servizio, dal 1936, le prime Littorine, treni immaginati per un Paese in crescita che aspirava, in provincia come in città, a una nuova e più moderna mobilità.
Definita ufficialmente con la sigla ALb 48, la Littorina, con una lunghezza di poco più di 15 m, consentiva il trasporto di 48 persone, sedute, ad una velocità che poteva raggiungere i 110 Km/h e con un comfort garantito da poltrone in pelle, bagagliere lungo tutto il perimetro della carrozza, riscaldamento ad aria forzata, un vano bagagliaio e una toilette alle estremità. La struttura consentiva una panoramicità totale, con una visione panoramica e frontale della linea che richiamava già il tema del “belvedere”, sviluppato poi, negli anni ’50, con il “Settebello”.
Tra il 1933 e il 1936 entrarono in servizio le ALn 56 ad alimentazione Diesel e il cui design fu curato dai migliori strutturisti della FIAT - automobili.
Automotrice ALn 56.1013 FIAT, interni (1934) ©Fondazione FS Italiane
Automotrici ALn 56 Breda, panoramica (1940) ©Fondazione FS Italiane
Flaminia Crescenzi
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