Sono stati firmati di due Contratti di programma, servizi e investimenti, tra Ministero dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana, capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS per il periodo 2022-2026. I due contratti regolano le attività di gestione e manutenzione della rete e gli investimenti di sviluppo e ammodernamento dell’infrastruttura. Il tutto consentendo di accelerare l’attuazione dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e di realizzare opere richieste da tempo dai territori.
Il Contratto di programma dal punto di vista degli investimenti disciplina gli obblighi che intercorrono tra lo Stato e RFI in relazione alla contrattualizzazione delle nuove risorse finanziarie disponibili. In particolare, consente di realizzare le opere previste dal Pnrr e altre opere ritenute strategiche e garantisce continuità agli investimenti già compresi nel Contratto di Programma precedente e ancora in corso di realizzazione, quello 2017-2021. Le nuove risorse ammontano a circa 13 miliardi di euro. In particolare, con 5,75 miliardi, stanziati con la legge di Bilancio 2022 si provvederà a finanziare i seguenti investimenti: 477 milioni per la sicurezza, adeguamento a nuovi standard e resilienza al cambiamento climatico; 768 milioni per lo sviluppo tecnologico; 404 milioni per l’accessibilità alle stazioni; 1.300 milioni per la valorizzazione delle reti regionali. Sono inoltre previsti 508 milioni di euro per programmi nelle città metropolitane, 356 milioni per porti e interporti, 1.936 milioni per le direttrici di interesse nazionale.
L’intesa siglata amplia il perimetro delle attività di manutenzione, prevede una programmazione delle attività nel medio periodo e provvede a finalizzare le risorse stanziate dalla legge Bilancio 2022 su investimenti per la manutenzione straordinaria, pari a 5,1 miliardi di euro, e risorse per le attività di gestione e manutenzione ordinaria per circa 1 miliardo di euro all’anno per il triennio 2022-2024. Il Contratto prevede inoltre alcune novità, tra cui il rafforzamento del livello di manutenzione della rete e i criteri di valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale degli interventi, oltre i necessari standard di sicurezza e resilienza dell’infrastruttura ferroviaria nazionale.
Ulteriore novità è la tempistica del processo di approvazione che per la prima volta si conclude secondo le procedure previste dalla riforma introdotta dal decreto-legge 52/2021 e prevista dal Pnrr, che ha accelerato notevolmente i tempi. I nuovi Contratti sono stati infatti approvati in soli sette mesi e recepiscono il Documento Strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci (DSMF), elaborato anche grazie alla consultazione con i principali stakeholder, su cui si sono espressi favorevolmente il Parlamento e la Conferenza Unificata.
Sempre nell’ambito del Contratto di Programma sono poi previsti: 5 miliardi di euro per l’accelerazione degli interventi per l’adeguamento a standard di alta velocità e alta capacità della linea ferroviaria adriatica; 1,4 miliardi di euro a valere delle risorse stanziate dal “Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027” per i diversi interventi già deliberati dal Cipess il 15 febbraio 2022; 94,6 milioni di euro a valere sul Fondo Ferrovie di cui alla Concessione sulla A22; 38,7 milioni per investimenti nelle Zone Economiche Speciale (ZES) in attuazione del Pnrr; 33,5 milioni per investimenti nei territori colpiti dal sisma 2009-2016; 759,3 milioni per nuove convenzioni o protocolli di intesa con gli Enti Locali e altro.
Alla firma del Contratto erano presenti xxx