Chissà quante volte i viaggiatori ferroviari, mentre attendono il proprio treno in stazione guardandosi intorno, si sono chiesti come mai ci fossero pietre e ciottoli in mezzo ai binari. Ecco, questa volta in “Sai Perché”, proviamo a rispondere al quesito. Innanzitutto, scegliamo di utilizzare i termini adeguati. Quelli che comunamente possono essere considerati sassi hanno un nome preciso: sono chiamati “massicciata” o, in inglese, “ballast”. L'utilità è quella di servire come piano d’appoggio per i binari ed è generalmente composta da pietrisco adagiato sulla superfice. Il termine anglofono è l’abbreviazione di “track ballast” che letteralmente vuol dire zavorra per i binari.
La massicciata, per svolgere la sua funzione nel migliore dei modi, deve essere messa a un’altezza prestabilita che varia dai 25 ai 35 centimetri. Ha una forma identica a quella di un trapezio e la sua inclinazione ai lati è prefissata per mantenere inalterata la sua forma ogni volta di un passaggio di un treno.
Le funzioni della massicciata sono, come stiamo vedendo, diverse. La prima è quella di poter assorbire le vibrazioni esercitate sulle rotaie. I treni che passano, infatti, se non avessero una superfice di questo tipo subirebbero moltissime sollecitazioni che potrebbero sia portare, a lungo andare, delle problematiche strutturali sia dare ai passeggeri un’assenza di comfort mentre si è in viaggio. Ricordiamo, infatti, che i treni toccano altissime velocità e il fatto che non si avvertano è propria grazie alla massicciata che si trova sottostante il suo passaggio. Il pietrisco, infatti, contribuisce a ripartire e smorzare il carico del treno distribuendolo uniformemente. Altra funzione è quella di far adattare i binari al percorso con un miglior adattamento in corrispondenza di curve o semplici dislivelli.
Tutti i sassi possono diventare amici dei binari? Decisamente no. Non ogni tipo di pietra può essere utilizzabile per la “massicciata”. Notando infatti i sassi, è evidente come le caratteristiche devono essere precise. Tali pietre devono avere determinati requisiti, ad esempio dal punto di vista geometrico, devono avere una dimensione tra i 3 e 5 centimetri, mentre dal punto di vista fisico devono avere una specifica resistenza. I sassi utilizzati sono di origine sedimentaria o vulcanica e hanno una forma spigolosa che facilita l’incastro tra di essi e al contempo consente il defluire delle acque piovane. Inoltre, un’altra funzione svolta dalla massicciata è quella di contrastare la dilatazione delle rotaie causata dalle alte temperature nei periodi estivi. Il passaggio dei treni determina, seppur lentamente, un deterioramento delle pietre della che vengono sostituite ogni 30 anni circa.
Prosegue il progetto del Gruppo FS “Cantieri Parlanti”
13 novembre 2024