Il Gruppo FS Anas restituiscono il Ponte dell’Industria a Roma, dopo un intervento ingegneristico di 18 milioni di euro di cui 13 milioni di fondi per il Giubileo e 5 milioni di Roma Capitale. Il nuovo ponte di ferro rientra nelle opere giubilari essenziali e indifferibili e rappresenta uno degli interventi più attesi dai cittadini della Capitale, che possono da oggi usufruire di una infrastruttura stradale rinnovata, più ampia e funzionale.

La cerimonia di apertura

Alla cerimonia di apertura erano presenti Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti; Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale e Commissario Straordinario di Governo; Ornella Segnalini, Assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture di Roma Capitale; Tommaso Tanzilli, Presidente del Gruppo FS Italiane; Claudio Andrea Gemme, Amministratore Delegato di Anas.

Il presidente di FS Tanzilli all'apertura del Ponte dell'Indistria

Tommaso Tanzilli, Presidente del Gruppo FS

«Il Ponte dell’Industria è un progetto realizzato grazie all'impegno collettivo del Gruppo FS, in particolare di Anas. L’opera è un esempio concreto di salvaguardia del patrimonio infrastrutturale e FS continuerà a contribuire attivamente alle opere ferroviarie e stradali del Paese» ha commentato il Presidente di FS Tanzilli.

«Per Anas è un momento importante, con il presidente Pecoraro siamo entrati recentemente a governare l'azienda. Un ringraziamento è dovuto a chi ci ha preceduto e che ha dato seguito a questo progetto. Realizzare questi interventi in 12 mesi è stato fondamentale, il restauro delle arcate originarie sarà completato entro l'estate. Non ci fermeremo qui e ci dedicheremo a un'altra opera strategica, il collegamento autostradale a Tor Vergata» ha dichiarato l’AD di Anas Gemme.

L’incendio ad ottobre 2021

Nella notte tra il 2 e 3 ottobre 2021, il Ponte ha subìto gravi danni agli elementi strutturali a causa di un incendio. Il 12 dicembre 2021, a seguito delle indagini del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici di Roma Capitale, l’infrastruttura è stata riaperta, in via provvisoria, al transito dei veicoli con esclusione di quelli con carico superiore a 3,5 tonnellate. Con l’esito della valutazione della sicurezza di Roma Capitale, il Ponte è stato definito transitabile soltanto per cinque anni, dopodiché, in assenza di interventi di tipo strutturale, sarebbe stato definitivamente chiuso.

L'intervento di Anas

L’intervento realizzato da Anas, che ha rappresentato una sfida ingegneristica senza precedenti, ha permesso l’attuazione di soluzioni innovative e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia che hanno consentito la completa messa a norma, anche antisismica, dell’opera. La struttura è tornata, così, transitabile da mezzi pesanti, autobus e veicoli ed è nato un percorso ciclopedonale protetto.

Consolidamento e tecnica del jet grouting

La fase più delicata dei lavori è stata il consolidamento delle fondazioni, intervento cruciale per garantire la stabilità di una struttura con oltre 150 anni di storia. Sono state realizzate 58 colonne in alveo e 24 sulle spalle del ponte, per un totale di 2.928 metri lineari di colonne e oltre 5 milioni di chilogrammi di cemento iniettato con il jet grouting. Si tratta di una tecnica innovativa, fino a oggi mai applicata, che prevede l’iniezione, ad elevatissima velocità, di una miscela legante per il consolidamento del terreno. Questa particolare tecnica ha permesso di procedere dall’alto dell’impalcato esistente verso il basso, senza dover deviare il flusso del fiume Tevere con un conseguente allungamento dei tempi di realizzazione.

Smontaggio e montaggio dell'impalcato

Smontaggio e montaggio dell’impalcato sono stati altrettanto complessi: la prima operazione, svolta in più fasi, si è avvalsa di una gru da 600 tonnellate per sollevare le campate. La nuova struttura, tutta in acciaio, è stata assemblata in tre conci e varata a spinta: una procedura che ha richiesto opere propedeutiche e l’utilizzo di attrezzature specializzate. Sono state poi concluse le fasi di abbassamento graduale dell’impalcato, con l’utilizzo di martinetti idraulici e castelletti metallici.

Il posizionamento del ponte

Il ponte, a causa della presenza di numerosi sottoservizi nell’area di montaggio che non hanno permesso uno scavo per un posizionamento più agevole dell’opera, è stato fin dall’inizio posizionato a una quota superiore al piano viabile di 2,5 metri; poi è stato abbassato di circa 20 cm al giorno fino al raggiungimento del piano stradale.

Assemblaggio e varo delle campate

In contemporanea, sono stati avviati l'assemblaggio e il varo delle campate di sbarco sulle spalle, il montaggio dei camminamenti e dei parapetti per il transito ciclopedonale, l’impermeabilizzazione dell'impalcato, la posa dei giunti e l’ultimo strato di pavimentazione per poi procedere con il collaudo finale. Il restauro delle arcate del ponte, affidato a un’impresa specializzata, sarà completato entro l’estate. A seguire, entro il 2025, saranno ricollocate sull’infrastruttura.