La due giorni del Festival della mobilità elettrica e_mob 2022, l’appuntamento che mira a diffondere la cultura di un sistema ambientale sostenibile, ormai alla sua sesta edizione, ha visto tra i partecipanti anche il Gruppo FS. Obiettivo della presenza dei rappresentanti del Gruppo, cogliere le occasioni di confronto sulle soluzioni più idonee a favorire l’elettrificazione e la decarbonizzazione dei trasporti con responsabili di imprese, associazioni, istituti di ricerca e amministratori locali e nazionali.
Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, nel partecipare alla tavola rotonda “PNNR, Legge di Bilancio. Stato dell’arte dei progetti in corso e indicazioni sulle attività da programmare” insieme ai protagonisti della mobilità elettrica in Italia, ha sottolineato: «Uno degli elementi fondamentali del nuovo Piano Industriale è l’infrastruttura, indispensabile per la mobilità elettrica. L’investimento nei prossimi 10 anni prevede 190 miliardi, di cui 110 per infrastrutture ferroviarie, 50 per le reti stradali e i restanti 30 per servizi di mobilità».
«Il nuovo Polo Urbano, di cui FS Sistemi Urbani è la società capofila – ha proseguito Lebruto – rappresenta l’integrazione tra mobilità urbana e ferroviaria, all’interno delle quali si inserisce quella elettrica. In questo percorso la stazione deve diventare un punto di riferimento e un hub con parcheggi di scambio intermodale, in cui realizzare infrastrutture di mobilità elettrica con possibilità di ricarica veloce e lenta. Ad oggi abbiamo 85 parcheggi presenti su tutta la rete di proprietà FS e gestiti da Metropark – ha sottolineato l’AD di FS Sistemi Urbani – e, nell’arco di Piano, arriveremo a 250. Inoltre, attualmente contiamo circa 20.000 stalli di sosta e il nostro obiettivo nei prossimi dieci anni è raddoppiarli e fornirli per la maggior parte di colonnine di ricarica elettrica».
L’attenzione del Gruppo FS per la mobilità elettrica conferma il percorso intrapreso per raggiungere la Carbon neutrality al 2040. «Abbiamo lanciato un programma di autoproduzione di energia rinnovabile che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle aree di nostra proprietà: l’obiettivo è conseguire 2GW di nuova capacità da fonti green per soddisfare il 40% del nostro fabbisogno energetico», ha concluso Umberto Lebruto.
Il ruolo abilitante delle stazioni ferroviarie come hub di mobilità sostenibile è stato invece il tema dell’intervento di Sara Venturoni, Responsabile Direzione Stazioni RFI e Presidente Grandi Stazioni Rail, che ha partecipato alla tavola rotonda sulle attività in corso e le sfide dal punto di vista degli operatori. «RFI gestisce oltre 2000 stazioni e realizza investimenti importanti per potenziare e sviluppare questa rete, sia in termini di capacità e affidabilità, sia in termini tecnologici, al fine di aumentare la frequenza dell’offerta ferroviaria. Quest’ultima deve essere adeguatamente collegata ai punti di origine e destinazione dei viaggi e quindi in grado di attrarre, nella logica dello shift modale, un numero sempre maggiore di potenziali beneficiari», ha dichiarato Venturoni.
«Molto importante è poi il tema della congestione, collegato all’utilizzo di uno spazio che circonda le stazioni ferroviarie dove avviene il momento di scambio. Bisogna scegliere e prediligere lo spazio che serve più persone possibili e riesce a garantire accesso alla stazione con elevata intensità di transiti e con minore impatto possibile sul tema della sostenibilità ambientale. Il fattore spazio e le emissioni inquinanti sono i driver principali della piramide della mobilità definita insieme al MIMS», ha sottolineato la Responsabile Direzione Stazioni RFI.
A livello locale, RFI ha già avviato intese con enti e istituzioni per far convergere le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici verso le stazioni ferroviarie. «Nei prossimi 10 anni investiremo 5,7 miliardi nelle stazioni, di cui più di 500 ad alta rilevanza trasportistica. Stiamo, dunque, realizzando le condizioni di assetto infrastrutturale e gestionale per poter consentire un più facile accesso a questi spazi, traducendo il nostro modello con un approccio metodologico di sviluppo di aree di ricarica elettrica», ha concluso Sara Venturoni.