Il 1° agosto la cavea dell’Auditorium Parco della Musica ospita Una serata tra amici concerto-spettacolo di Christian De Sica, artista multiforme e versatile in grado di presentare sempre qualcosa di nuovo:

 

Interpreti qualsiasi personaggio con disinvoltura: come intervieni sulla sceneggiatura? È un processo naturale o un lavoro di squadra?

Sono sempre io che lavoro sulle mie battute, i comici sono straordinari dialoghisti. Poi naturalmente c’è uno scambio di idee con il regista, ma è l’attore comico che prima di tutto deve essere autore di se stesso.

Nello show ti racconti a Pino Strabioli. Che cosa deve aspettarsi il pubblico?

Con enorme piacere porto in giro questo spettacolo insieme a Pino e alla grande orchestra diretta da Marco Tiso. Al pianoforte c’è Riccardo Piseo, eccezionale jazzista che ha coadiuvato quasi tutte le colonne sonore di mio fratello Manuel. Per me è un palcoscenico davvero emozionante perché pieno di amici veri. Racconto aneddoti che mi sono capitati, passo dal rapporto con mio padre ai cinepanettoni, dalla vita con mia moglie e i miei figli, fino ai personaggi in cui mi sono imbattuto. Come figlio di Vittorio De Sica, nato quando mio padre aveva già 50 anni, ho avuto la fortuna di conoscere talenti unici che nessuno dei miei coetanei avrebbe mai immaginato di incontrare: Charlie Chaplin, Sophia Loren, Montgomery Clift, Liza Minnelli, Roberto Rossellini. Ho una curiosità per ogni racconto, che interpreto sul palco anche attraverso le canzoni.

Nelle arene estive tornerà anche Comedians, il film diretto da Gabriele Salvatores di cui sei coprotagonista. Un girato particolare, che assomiglia a una pièce teatrale…

È uno spettacolo nato per il teatro, scritto negli anni ‘70 dal drammaturgo britannico Trevor Griffiths, che Salvatores aveva già rappresentato nel 1985 a Milano, al Teatro dell’Elfo. In quell’edizione prevaleva la parte comica, oggi invece, forse anche per la consapevolezza che viene con l’età, più che un film comico è un film sui comici. Si ride un po’ meno ma si riflette di più. È carico di tenerezza ma anche di solitudine e malinconia. Io sono l’impresario Bernardo Celli e accanto a me c’è Eddie Barni, interpretato da Natalino Balasso. Ci approcciamo agli aspiranti attori in modo molto diverso, ma il messaggio di restare fedeli alle proprie scelte è quello che passa in modo vigoroso.

Articolo tratto da La Freccia