Il fascino di un pasto a bordo treno, accompagnato dallo scorrere del paesaggio dal finestrino e il riposo in cuccetta cullato dall’ipnotico dondolio, hanno caratterizzato capolavori cinematografici e iconiche narrazioni della letteratura moderna. E il merito è anche della condotta amorosa libertina di un ventenne belga.
Siamo nel 1865 quando Georges, rampollo della famiglia belga di banchieri titolare della Banque Nagelmackers, viene forzatamente mandato in vacanza dai genitori negli Stati Uniti d’America. Lui avrebbe preferito la calda Grecia o la romantica Italia, ma non si trattava di un viaggio di piacere e non poteva essere né breve, né vicino, dato che l’austera famiglia borghese temeva uno scandalo nella piccola Liegi. Georges proprio non apprezzava quel viaggio. New York era grigia, triste e offriva pochi svaghi. E che noia passare tutte quelle ore in treno verso Chicago, la seconda tappa del viaggio.Però quelle sleeping-cars erano davvero comode e in Europa non esistevano.
La formazione ingegneristica di Georges ha il sopravvento e le ultime notti di vacanza sono utili per disegnare nuovi vagoni con innovativi servizi. Tornato in Belgio, Georges Nagelmackers inizia a progettare la sua nuova attività che nel 1872 darà alla vita i primi wagon-lits europei. Nasce quell’anno, infatti, la Compagnie Internationale des Wagons-Lits.
L'iconico fregio della Compagnie Internationale des Wagon Lits posto sulla fiancata delle carrozze
I primi viaggi dei neonati treni sono accolti dall’opinione pubblica con entusiasmo e crescente interesse. Il 10 ottobre 1882 un treno composto da due bagagliai, quattro vagoni letto e un vagone ristorante lascia la stazione di Parigi Gare de l’Est per raggiungere in 27 ore e 53 minuti la stazione di Vienna: i giornali dell’epoca lo definiscono il treno-lampo. Tra le comodità a bordo è notevole quella del menù: ostriche, zuppa di pasta italiana, rombo con salsa verde, pollo à la chasseur, filetto di manzo con patate château, chaud-froid di selvaggina, lattuga, budino al cioccolato, buffet di dolci.
Parigi e Costantinopoli vengono invece unite da 70 ore di viaggio su rotaia un anno dopo, nel 1883. Ad apprezzare le novità i vip dell’epoca: Edoardo VII d’Inghilterra, Francesco Giuseppe I d’Austria, Lawrence d’Arabia, Anna Pavlova, Mata Hari e più tardi Marlene Dietrich, Greta Garbo e Maria Callas, viaggiano a bordo del lussuoso treno. Nascono quindi anche le lussuose strutture ricettive parallele agli itinerari ferroviari, come l'Hotel Pera Palas di Costantinopoli. Proprio in una di queste camere Agatha Christie scrisse nel 1934 uno dei più noti romanzi della storia ambientato su un treno: Assassinio sull’Orient Express, l’intreccio giallo della storia di Hercule Poirot, intento a indagare tra vagoni letto e ristorante, e tra viaggiatori di nazionalità diverse, attraversando un continente intero.
Il racconto del nome della storica locomotiva “E 633”
17 aprile 2024