In cover Bicicletta nella zona dell'Etna, in Sicilia

«Passeggiando in bicicletta accanto a te, pedalare senza fretta la domenica mattina», cantava Riccardo Cocciante. Le due ruote hanno conquistato ormai un pubblico variegato. Un mezzo facile da usare e amico dell’ambiente, proprio come il treno. Nel travel book Ciclovie, di recente pubblicazione, Trenitalia suggerisce 20 percorsi ciclabili a portata di stazione. Ogni itinerario è corredato da foto, cartine, percorsi, informazioni turistiche e alcune curiosità. Nove delle 20 ciclovie descritte nell’agile pubblicazione toccano, dalla Sicilia al Piemonte, i territori di passaggio del Giro d’Italia, che quest’anno si corre dal 3 al 25 ottobre.

La Riviera Santa Margherita a Treviso

In provincia di Catania si passa dal caldo esplosivo dell’Etna alle acque fredde delle Gole dell’Alcantara. Il percorso ad anello parte da Fiumefreddo, in direzione Calatabiano, dove si può visitare la quattrocentesca chiesa del Santissimo Crocifisso. Sul portale si nota ancora una misteriosa iscrizione che, secondo una leggenda, solo un cavaliere su di un cavallo bianco potrà decifrare. Tornati con i piedi sui pedali si prosegue verso la Valle dell’Alcantara per immergersi in un contesto naturale straordinario, con il fiume omonimo stretto tra grandi massi grigi di materiale lavico. I più preparati possono fare il giro dell’Etna in bici, seguendo un itinerario affascinante. E gli altri cimentarsi con il trekking a piedi lungo le colate.

 

Attraversato lo Stretto, eccoci in Calabria, per risalire di circa 200 chilometri e incontrare il percorso ciclabile compreso tra Guardia Piemontese e San Lucido (CS). Il tracciato si affaccia sul mare, a poca distanza da Camigliatello Silano, meta finale della quinta tappa del Giro, il 7 ottobre. Lungo la Riviera dei Cedri, è il panorama a essere protagonista con le acque trasparenti del Tirreno e lo sguardo che spazia fino alle Eolie e a Capo Palinuro. Tra le tappe principali, il Santuario di San Francesco di Paola, venerato dai calabresi e meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.

 

Due tappe del Giro coinvolgono la Basilicata, con arrivo e partenza da Matera l’8 e il 9. La città lucana è il punto conclusivo del percorso ciclabile che comincia da Metaponto, sul Mar Ionio. Qui si può visitare la vasta area archeologica con le Tavole Palatine, i resti di un tempio dorico del VI secolo a.C. dedicato alla divinità greca Hera. Merita una sosta anche Montescaglioso, la città dei monasteri che custodisce l’imponente abbazia di San Michele Arcangelo. E si arriva, infine, alla Città dei Sassi. Tra le città più antiche al mondo, non ha più bisogno di presentazioni dopo aver conquistato la fama come Capitale europea della cultura 2019 e accoglie il visitatore in un abbraccio dal colore chiaro, tra il Sasso Barisano e il Caveoso.

Un trabocco a Vasto (CH) © Massimiliano Crea _Arch_Reg_Abruzzo Dip_ S_E_ Turismo

La decima tappa del tour in Maglia Rosa, in Abruzzo, va da Lanciano (CH) a Tortoreto (TE) e sul percorso incontra Ortona (CH). Da qui gli amatori possono percorrere una ciclovia fino a Vasto e scoprire la Costa dei Trabocchi: si pedala ammirando le caratteristiche palafitte sul mare, usate dai pescatori e ora anche luoghi di ristoro dove gustare il pesce fresco. Lungo la strada si incrociano San Vito Chietino, definita da Gabriele D’Annunzio il paese delle ginestre, e Rocca San Giovanni. Si può anche sostare nella Riserva naturale di Punta Aderci, in mezzo a dune selvagge.

 

Un’altra zona importante dal punto divista naturalistico, il Parco nazionale dei Monti Sibillini, si incontra lungo l’itinerario ad anello che fa capo a Civitanova Marche (MC). La cittadina è situata a poca distanza da Porto Sant’Elpidio (FM), da dove parte l’11^tappa del Giro con traguardo a Rimini. Nell’area si possono scorgere testimonianze del monachesimo medievale, qui molto diffuso. Nel comune di Montecosaro (MC) c’è la basilica di Santa Maria a Piè di Chienti, costruita nel XII secolo e affrescata successivamente. A Rimini, invece, ecco un itinerario molto amato dai romagnoli. Si lascia il delizioso e ricco centro storico per inoltrarsi nell’entroterra, lungo il fiume Marecchia, con i suoi mulini storici che producevano anche polvere da sparo. Un borgo campagnolo, famoso anche per l’olio, è Verucchio, culla della civiltà villanoviana, che fiorì nella zona tra il X e VII sec. a.C. Tappa finale a Novafeltria, sede di uno dei più importanti musei minerari d’Europa.

 

Punto d’incontro tra la 13^ tappa del Giro e il percorso della ciclovia è Monselice (PD), in Veneto. Il travel book di Trenitalia, infatti, suggerisce il tracciato della vecchia ferrovia dismessa, da Treviso fino a Ostiglia, in provincia di Mantova. Dopo aver lasciato la città, caratteristica per i canali creati dal fiume Botteniga, si pedala in pianura, immersi in un patrimonio di arte e verde. È la terra delle Ville Venete, tra cui le eleganti dimore progettate da Andrea Palladio, riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Un tratto della ciclovia Alpe Adria in Friuli Venezia Giulia © ttinu/AdobeStock

Parte da Grado, sul Mare Adriatico, la ciclovia Alpe Adria che arriva a Tarvisio, in Friuli Venezia Giulia, regione attraversata anche dal Giro d’Italia, da Udine a San Daniele, nella 16^ tappa. La città lagunare da cui comincia il percorso è conosciuta per i casoni, caratteristici capanni di paglia dimore per pescatori. Uno è intitolato a Pier Paolo Pasolini che qui girò buona parte del film Medea (1969), con Maria Callas. Si prosegue per Aquileia, con gli splendidi mosaici della basilica di Santa Maria Assunta, e si giunge a Palmanova, città fortezza dall’originale pianta a stella, fino a Udine e poi Tarvisio, al confine tra Italia, Austria e Slovenia.

 

L’ultima regione da esplorare su due ruote è il Piemonte, che la carovana dei professionisti attraversa da Alba (CN) a Sestriere (TO) per la 20^ tappa. La pista ciclabile consigliata da raggiungere in treno passa a poca distanza. Da Chivasso a Ivrea (TO) è un itinerario in pianura, parallelo al corso della Dora Baltea. Lungo la strada, ecco il lago di Candia, una zona umida con un perimetro di 5,5 chilometri. Pedalando tra ninfee e iris palustri è possibile scorgere pellicani, aironi bianchi e rossi. Da provare anche le visite in battello elettrico, la canoa e il kayak. Buon Giro!

 

Articolo tratto da La Freccia ottobre 2020