Waby restaurant ha aperto da pochi mesi e si è perfettamente inserito nel profilo urbano dei grattacieli e del design di una zona di Milano che sta, di giorno in giorno, diventando piacevole, contemporanea e internazionale.
Parliamo dell’area di Porta Nuova dove svettano edifici dalle linee particolari e pluripremiati come il “Bosco Verticale”, dove le architetture sono particolarmente affascinanti. Waby ne segue lo spirito e si presenta con stile, nell’arredamento con colori tenuti e illuminazione originale. Sale piacevoli, accoglienti e tavoli adeguatamente distanti, ampi e rotondi. Il tutto realizzato dallo studio di Maurizio Lai, architetto, scenografo e designer.
Sulla sala principale domina il bancone con i “Sushi Master” al lavoro e si può prendere posto anche sugli sgabelli per vivere in modo ancor più pieno l’atmosfera di una cucina che è spettacolare innanzitutto nella lavorazione della materia prima.
Il menu è un susseguirsi di piccole grandi emozioni di gusto e declina con sapienza e creatività le diverse anime del Giappone con inserimenti contemporanei che denotano precisione nelle cotture e nelle preparazioni.
Il Waby è un bellissimo luogo, nato dalla passione e dalla capacità imprenditoriale di Matteo Zhu. Nato in Piemonte, il giovane proprietario rappresenta la seconda generazione di una famiglia, originaria dello Zhejiang, che si occupa di import-export e di ristorazione.
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Materie prime di altissima qualità come i gamberi di Mazzara del Vallo e il tonno, il salmone, le capesante lavorato bene e declinati nei sapori, arricchiti da spezie, condimenti e ingredienti sempre ottimamente bilanciati. “Sashimi di salmone scottato, asparagi al vapore, uova di salmone salsa Karashi sumiso”, “Tagliatella cruda di tonno, ikura, polvere di yuzu e dashi”, “Involtino di ventresca di tonno e gambero rosso di Mazara del Vallo , caviale Kaluga Amur , dressing karashi” sono piatti che dimostrano questo percorso tra geografie e sapori.
Le tartare sono ricercate e anche qui l’uso di alghe, salse e ingredienti preziosi, dal caviale al tartufo, cercano e trovano sapori che gratificano il palato con vellutata armonia. Tra i piatti anche il celebre manzo Wagyu cotto sul tradizionale barbecue giapponese e servito in tavola sulla piccola griglia tipica del Sol Levante, la Robata.
Nigiri, Gunkan e Uramaky sono una trilogia importante nel raffinato menù e sono nobilitati da King Crab, Ricciola, Ventresca di tonno, scampi e uova di quaglia.
La cantina ben regge gli abbinamenti con la cucina, navigando con brio tra bollicine italiane e francesi e un’interessante e ricercata selezione di vini dalle regioni italiane e dalle enologie del resto del mondo. Ottima la selezione di Sakè, bevanda ottenuta dalla fermentazione del riso, che comprende ottimi piccoli produttori e una bella scelta di zone di lavorazione. Da provare anche un Sakè frizzante ottenuto con metodo “champenoise”.
Con i dessert, si spazia dalla pasticceria tradizionale orientale a piccoli, ghiotti frutti ripieni di gelato.
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