In cover, l’11 luglio 2021, a Wembley, la Nazionale italiana vince gli Europei © LaPresse/Fabio Ferrari
Nessuno vince da solo, nella vita come nello sport. Neppure quando le discipline agonistiche sono individuali. Perché anche in quel caso dietro le quinte c’è sempre una squadra, piccola o grande, che ha lavorato per un obiettivo condiviso. Allenatori, preparatori atletici, nutrizionisti, medici, fisioterapisti, psicologi. Banalmente, ma non troppo, potremmo dire che l’unione fa la forza. La parabola della Nazionale di calcio che qualche settimana fa ci ha fatto trepidare e poi gioire, riempiendoci di orgoglio, ne è una vivida dimostrazione.
Al docufilm Rai che ne ha raccontato le gesta, umane ancor prima che sportive, accompagnando e raccontando alcuni momenti sia della preparazione atletica sia della vita quotidiana degli Azzurri, dedichiamo ad agosto le pagine della rubrica Medialogando.
Ecco, quello che vorremmo evocare e invocare in questo mese che sarà per molti di relax, nel quale si continuerà a parlare ancora molto di sport, con le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Tokyo in primo piano, è proprio lo spirito di squadra. Quell’impegnarsi insieme per un medesimo traguardo, superando individualismi ed egoismi, accantonando gli interessi di parte in nome degli interessi generali. Quella capacità di farsi umili e solidali, di sapersi adattare alle circostanze, con flessibilità, fantasia e visione innovativa, in nome del bene comune.
Lo sappiamo, non è facile. Ma è proprio quello di cui ci sarebbe bisogno in un passaggio così delicato della nostra storia. A luglio abbiamo invocato l’ottimismo della razionalità, la fiducia in una prossima uscita dal tunnel dell’emergenza sanitaria unita alla consapevolezza di non dover abbassare ancora la guardia, per poter così cogliere le opportunità che il post pandemia ci offrirà, grazie ai piani europei e nazionali del Next Generation EU, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e alle varie misure legislative e finanziarie che li accompagnano.
Tutte opportunità e sfide che, come abbiamo scritto, vedono coinvolto in un ruolo chiave il Gruppo FS con le sue società operative. Insomma, un’occasione più unica che rara per trasformare un’oggettiva tragedia nell’alba di un nuovo corso. Ad agosto la recente parabola della Nazionale di calcio, che ha iniziato il Campionato europeo non certo nel ruolo di favorita, e l’insegnamento delle Olimpiadi che, come auspicava l’Osservatore Romano nei giorni inaugurali, dovrebbero «unire tensione agonistica e spirito di unità, superamento del limite e condivisione delle fragilità», mentre ci indicano la strada da compiere, ci dicono che, pur in salita, quella strada è davvero alla nostra portata.
Uniti ce la possiamo fare. E anche la cover della Freccia di agosto, dedicata a una star dell’estate 2021, non certo giovanissima ma protagonista di un successo musicale ottenuto a fianco di due giovani cantanti, pur al netto di ogni giustificata perplessità sull’abile e sottesa operazione di marketing, suggerisce che quel motto vale anche in senso anagrafico. Perché la pluralità e la diversità che sanno confrontarsi e unirsi rendono ricco e vincente qualunque progetto, nello sport come nella vita, nelle professioni come nelle aziende.
E in questo caso non ci sono avversari da battere, questa volta la gara è soltanto con noi stessi, con la nostra capacità di essere pragmatici e orientati all’obiettivo, capaci di rispettare tempi e parametri imposti dalle regole del gioco. In palio ci sono elementi essenziali del futuro nostro e delle nuove generazioni, alle quali abbiamo il dovere di lasciare un Paese e un mondo migliore.
Un Paese – per quanto concerne il core business del Gruppo FS – con infrastrutture e servizi sempre più sostenibili, a servizio di una mobilità efficace, integrata, accessibile, inclusiva, sempre meno energivora e impattante sull’ambiente. Il tutto generando valore e condividendolo con le nostre comunità, rispettando gli equilibri di un territorio delicato e ricco di tesori archeologici e naturalistici, da preservare e valorizzare.
Articolo tratto da La Freccia
L'editoriale de La Freccia di luglio
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