In apertura e all'interno, i partecipanti di Nova Eroica 2021 nei colori della Val d'Orcia e della Val d'Arbia (SI) © Paolo Penni Martelli

Colline e cipressi, vigneti e oliveti, borghi e campanili. Tutti da ammirare al ritmo della pedalata, con un lento andamento su strade bianche sterrate. L’Eroica, leggendaria cicloturistica storica, è ormai un’icona di quell’Italia genuina e originale che ogni anno si può rivivere in sella a biciclette d’epoca, in una gara non competitiva, indossando vecchie maglie di lana, abbracciati da camere d’aria a tracolla.

Ascolta il podcast a cura di Nello Fantozzi

I partecipanti di Nova Eroica 2021 nei colori della Val d'Orcia e della Val d'Arbia (SI)

“La bellezza della fatica e il gusto dell’impresa” è il suggestivo sottotitolo coniato da Giancarlo Brocci, medico, giornalista e scrittore, che con un gruppo di amici, 25 anni fa, ebbe la felice intuizione di coniugare la voglia di riassaporare i colori e le emozioni delle sfide leggendarie tra Fausto Coppi e Gino Bartali con i sapori dell’enogastronomia toscana, in un set unico al mondo.

Un salto indietro nel tempo visto che, in quei giorni, non è inusuale incontrare partecipanti o semplici appassionati con costumi di inizio ‘900, giacche di tweed o baffoni in stile austro ungarico. Ma non è solo nostalgia di una tradizione, c’è un richiamo a quello sport di un tempo, feroce ma cavalleresco, i cui valori fondanti riportano al senso della fatica di un traguardo e ai legami con gli altri corridori, con cui condividere la durezza della prova e il sorriso di un arrivo imperlato di sudore e polvere.

Nata sulle colline del Chianti, nelle campagne intorno a Gaiole (SI), l’Eroica ha riscontrato un successo crescente, richiamando persone da tutte le parti del mondo. Tanto che la manifestazione originale ne ha figliate una quindicina in Italia - tra le altre, a Castel del Monte (AQ), sulle colline di Conegliano Valdobbiadene (TV) e a San Candido (BZ) - e all’estero, in Sud Africa, Inghilterra, Germania, Olanda, Spagna, Giappone e California. Tutte con la stessa impostazione di un ciclismo da percorrere fuori dal traffico delle macchine o dei monopattini, con lunghi tratti non asfaltati, dove l’antico imprevisto di una foratura non è così insolito.

 

Il 25 e 26 giugno a Buonconvento, sempre nel Senese, l’appuntamento è con la Nova Eroica, la versione contemporanea della manifestazione, dove sono ammesse anche le biciclette moderne e le prestazioni vengono cronometrate. Ogni chilometro merita un’istantanea da cartolina. Il sabato alle 8 partono tre competizioni, con una scala di difficoltà crescente.

Il percorso Val d’Arbia, lungo 62 chilometri, è indicato a chi vuole godersi la pedalata ammirando il panorama, senza il pensiero del cronometro, con un dislivello di circa mille metri in totale. L’itinerario di difficoltà media è Crete senesi, che si snoda per 85 chilometri e un dislivello di 1500 metri. Infine, il più impegnativo, Terra di Siena, che si srotola su 130 chilometri, con 2300 metri di dislivello, unici al mondo.

La domenica, invece, è dedicata alla pedalata amatoriale per le famiglie, dove sono ammesse anche le biciclette elettriche. Due i percorsi a disposizione, entrambi non impegnativi: la Valle dell’Ombrone, di 14 chilometri, e i Castelli di Buonconvento, di 28. Le aree di sosta dell’Eroica, poi, richiamano quelle dei viandanti pellegrini che raggiungevano Roma lungo la Via Francigena. Veri punti di ristoro per rifocillarsi con gusto, tra una ribollita e una bruschetta con olio toscano, accompagnate da un buon bicchiere di Brunello. L’Eroica, alla fine, non è solo una manifestazione sportiva, ma un vero e proprio stile di vita, che pratica la lentezza dell’incedere, per assaporare bellezza e bontà.

Articolo tratto da La Freccia