Photo: ©Paolo Bisti
Ci sono luoghi che, per la loro storia e le sfide ospitate, sono considerati templi dello sport. Basti pensare al circuito di Monza per la Formula 1, alle strade di New York per la maratona, ai campi in erba di Wimbledon per il tennis.
Così, quando si parla di sci, si pensa alla pista 3Tre Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio, vicino a Trento, che ospita una delle competizioni più iconiche di questo sport. Si chiama così perché negli anni ‘50 il calendario di Coppa del mondo prevedeva la disputa di tre gare: discesa libera, slalom gigante e slalom speciale.
Il Canalone Miramonti è lungo poco meno di 500 metri e in alcuni punti la pendenza tocca il 60%, praticamente un muro dove si fa fatica a stare in piedi.
Qui si sono sfidati i più grandi atleti dello sci alpino, da Zeno Colò, primo fuoriclasse azzurro, allo svedese Ingemar Stenmark, passando per i campioni italiani Gustav Thöni, Piero Gros e Alberto Tomba fino allo statunitense Bode Miller.
Il 22 dicembre su questo tracciato si svolge la super classica di slalom speciale, che quest’anno festeggia la 70esima edizione, valida per la Coppa del mondo. A rendere la discesa ancora più spettacolare è il fatto che gli sciatori gareggiano in notturna con la pista illuminata artificialmente. La prima manche è in programma per le 17.45 e dopo tre ore, alle 20.45, scatterà la seconda discesa.
Al cancelletto di partenza, pronto a dare il meglio per salire sul podio nella gara di casa, ci sarà anche Alex Vinatzer, atleta Red Bull. Originario di Selva di Val Gardena (Bolzano), classe 1999, è una delle promesse dello sci azzurro con tre bronzi già conquistati nella sua carriera: due nella Coppa del mondo 2022 e uno nell’evento a squadre al Mondiale di Are, in Svezia, nel 2019.
Photo: © Samo Vidic / Red Bull Content Pool
Alex, ci racconti le caratteristiche di questa pista?
Subito dopo la partenza ci sono due dossi molto accentuati, poi si curva a sinistra in contropendenza, un pezzo non facile che porta nella parte più ripida del percorso. Ma anche nel finale si può nascondere qualche insidia. Di solito, la gara dura tra i 45 e i 50 secondi e nei punti più veloci si raggiungono anche i 55 chilometri orari.
Questo tracciato è un’istituzione per lo sci. Come ti senti a percorrerlo?
Qui si respira un’atmosfera diversa rispetto a quella che si percepisce sulle piste più giovani. La discesa è rimasta com’era tanti anni fa, quando qui si sfidavano i grandi dello sci. Noi gareggeremo di sera e questo rende tutto ancora più bello. Senza contare che farlo in Italia è sempre speciale: c’è tantissima gente a fare il tifo.
Com’è disputare uno slalom in notturna?
Scendere con la pista illuminata è una cosa particolare. Ci sono dei fari molto potenti che ti fanno vedere ogni singolo dettaglio della pista. Cosa che magari non capita durante il giorno con il cielo nuvoloso. L’unica pecca è che, finendo la gara dopo le 22, ti rimane addosso l’adrenalina dell’evento e fino a mezzanotte non riesci a dormire.
Chi sono gli sciatori da tenere d’occhio quest’anno?
Il norvegese Henrik Kristoffersen, gli svizzeri Marco Odermatt e Loïc Meillard e il francese campione olimpico Clément Noël. Ma ci sono tanti altri atleti che possono andare forte e magari vincere questo slalom.
C’è un rito che fai prima di partire?
Mi batto il pugno destro sul petto, poi ripeto il gesto con quello sinistro, metto a posto gli occhiali, batto i bastoni e parto.
Tra la prima e la seconda manche cosa accade?
Di solito torno in albergo, che è vicino alla pista. Mangio, bevo qualcosa di caldo, riguardo il video della prima gara e lo commento con il mio allenatore. Valutiamo cosa dobbiamo migliorare per la seconda discesa. E poi è già tempo di uscire per la nuova gara.
Quando è nato l’amore per questo sport?
Ho cominciato da piccolissimo, ma all’inizio facevo un po’ di fatica, soffrivo il freddo. Il maestro mi dava una tavoletta di cioccolato per farmi andare. Poi dai sei anni, con le gare della scuola e le prime vittorie, non mi sono più fermato.
Cosa ti aspetti per questa stagione?
Non voglio pormi degli obiettivi particolari, vorrei comunque partire forte e stare nei primi cinque della classifica.
Hai uno sportivo di riferimento?
Da ragazzino ho visto dei video su YouTube con le vittorie di Tomba, ma quello per me era un periodo lontano. Sono cresciuto vivendo i successi di Miller e del norvegese Aksel Svindal: erano loro i miei idoli. Ricordo ancora quando andavo a vedere le gare di Coppa del mondo con la speranza di avvicinarli per farmi fare un autografo.
Articolo tratto da La Freccia di dicembre 2023
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