L’Italia è una nazione in pieno inverno demografico, alle prese con il calo di una popolazione sempre più anziana, dove si fanno sempre meno figli e sempre più tardi. Un fenomeno preoccupante, esplorato nelle sue varie dimensioni nell’ambito della IV edizione degli Stati Generali della Natalità il 9 e il 10 maggio a Roma presso l’Auditorium Conciliazione.

 

A evidenziare l’importanza dell’appuntamento è stata la partecipazione di Papa Francesco, che con il suo discorso di saluto ha aperto la giornata del 10 maggio. La due giorni ha chiamato a raccolta i protagonisti del mondo istituzionale, economico e sociale del Paese, tra cui anche il Gruppo FS che con Adriano Mureddu, Chief Human Resources Officer, ha partecipato al panel “Cambiare Paese o Cambiare il Paese?”. Per fronteggiare una crisi demografica sempre più acuta, infatti, è richiesto un impegno sinergico di tutti e come sottolineato da Mureddu «noi come aziende abbiamo la responsabilità di agire e mettere le persone e quindi la demografia al centro delle strategie e degli investimenti per il futuro del Paese».

Stati Generali della Natalità panel - Papa

I numeri d’altronde parlano chiaro. Secondo Eurostat l’Italia è uno dei Paesi europei con il più basso tasso di natalità (1,25 figli per donna). Peggio di noi fanno solo Spagna (1,19) e Malta (1,13). Dati che secondo il lavoro di ricerca svolto dagli Studenti della Scuola Politica “Vivere nella Comunità” (“Verso i Grandi Cambiamenti del Paese: l’inverno demografico e il divario Nord-Sud”) hanno portato l’età media degli italiani a 46,2 anni, molto più alta rispetto ai nostri principali partner europei. Secondo lo studio il fattore culturale, unitamente a quello economico impatta significativamente sulla natalità. A questo si aggiunge il problema della precarietà lavorativa che scoraggia la decisione di allargare il proprio nucleo famigliare.

Ecco perché il ruolo delle aziende è centrale nella lotta al fenomeno della denatalità e nella promozione di una conciliazione tra la vita lavorativa e quella personale. “Noi come Gruppo FS siamo da sempre al lavoro per generare valore al servizio delle persone”, ha sottolineato Adriano Mureddu rispondendo alle domande degli studenti in sala. “Si pensi all’introduzione dell’Alta Velocità, che ha dato vita a un nuovo pendolarismo di persone che possono così lavorare in altre città pur vivendo altrove con la propria famiglia. Minori tempi di percorrenza significa minori tempi di viaggio e quindi più tempo da dedicare alla propria vita personale”. Un impegno quello nel campo dell’Alta Velocità che continua con nuovi obiettivi, come quello dalla costruzione della linee AV/AC Napoli-BariSalerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania.

Stati Generali della Natalità panel - Mureddu

Il mondo delle aziende, inoltre, è chiamato anche ad un impegno crescente sul fronte della conciliazione vita lavorativa-professionale. Sempre secondo i dati dello studio della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, infatti, una donna su cinque trai 18 e i 49 anni non lavora più dopo la nascita del primo figlio. Ecco perché il Gruppo FS ha messo in campo per i suoi dipendenti e le loro famiglie degli strumenti di welfare aziendale che aiutino e incentivino il lavoro delle donne che spesso devono scegliere tra carriera e famiglia. E i risultati sono evidenti, visto che, come sottolineato sempre da Mureddu , “la presenza femminile nel Gruppo è in costante crescita anche in posizioni manageriali occupate nel 2023 per il 32,3% da donne, +1,4% rispetto al 2022. Un impegno che stiamo portando avanti anche con politiche mirate a ridurre i differenziali retributivi nelle società del Gruppo”.

 

In tal senso il Gruppo guidato da Luigi Ferraris, con una policy interna, definisce principi e linee guida volti a promuovere la cultura della Diversity, Equality & Inclusion nei processi aziendali. L’obiettivo è favorire l’implementazione e la diffusione della cultura della valorizzazione delle diversità nei processi e nell’agire quotidiano, attraverso la creazione di un approccio condiviso orientato alle relazioni umane.

Stati Generali della Natalità panel

L’apertura verso le giovani generazioni del Gruppo FS è testimoniata dall’età media dei dipendenti, calata nel 2023 a 41 anni dai 43 del 2022. Verso le giovani studentesse, in particolare, è vivo l’impegno per promuovere lo studio delle discipline STEM, attraverso progetti come WIM- Women in Motion. Favorire la conciliazione lavoro-famiglia, inoltre, significa per FS promuovere strumenti concreti come i congedi di maternità e paternità con condizioni più favorevoli rispetto a quanto previsto dalla legge e l’adozione ormai strutturale di un smart working flessibile.

 

Tanti progetti che hanno portato il Gruppo FS nella Top10 delle aziende italiane più inclusive per il Diversity Brand Index 2024 e tra le 200 aziende migliori come datori di lavoro per le donne in Italia secondo l’Istituto Hubert Burda Media.

 

Come ribadito da Adriano Mureddu nel suo intervento nell’ambito degli Stati Generali della Natalità, un contesto aziendale di sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori è un importante alleato contro la crisi demografica in atto, anche per attrarre i giovani lavoratori sempre più spesso in fuga all’estero. “Credo che sia fondamentale per i giovani fare esperienza all’estero, è un’occasione di crescita umana importantissima”, ha evidenziato Mureddu. “Ma è altrettanto fondamentale che, terminata questa esperienza, tornino in Italia e che le aziende si facciano trovare pronte ad offrire loro gli strumenti per continuare a formarsi e specializzarsi nel Paese di origine”.  E in questo il Gruppo FS, come primo gruppo industriale per investimenti, è al centro del sistema della mobilità del Paese e «gioca un ruolo chiave nel suo rilancio e sviluppo economico e sociale dei territori, al fine di sopperire le disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud e tra aree interne e grandi città, trasformando ancora una volta il sistema della mobilità e migliorando l’inclusione economica e la coesione sociale».