C’è anche un motore ferroviario FIAT 8217 fra i reperti in mostra al Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi dell’Ateneo di Palermo. Donato dal Regionale - nuovo brand di Trenitalia (Gruppo FS) - il motore ferroviario è stato svelato ai fruitori del Museo in occasione della presentazione di una nuova area espositiva allestita nella struttura che fa parte del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo. Ad illustrare le caratteristiche del motore, sono intervenuti per la Direzione Regionale Sicilia di Trenitalia, Simonia Migliazzo, Responsabile manutenzione e pulizie Sicilia e Maurizio Valenti, Responsabile dell’impianto manutenzione corrente Sicilia Occidentale.
Il motore 8217 rappresenta l’ultima evoluzione di una serie di unità motrici a sei cilindri in linea orizzontali destinate alle automotrici leggere ferroviarie ALn 668 e 663. La sua particolare configurazione, detta anche a sogliola, deriva dalla disposizione prevista per questi motori nelle automotrici: ve ne erano, infatti, due, alloggiati sotto il pianale (sotto-cassa) per ridurre l’ingombro e massimizzare lo spazio utile a bordo del treno. Il progetto delle ALn 668 fu realizzato dalla FIAT a partire dai requisiti richiesti nel 1954 dalle Ferrovie dello Stato per rinnovare la flotta dei rotabili nel dopoguerra, introducendo una nuova automotrice standardizzata, con ridotti costi di acquisto e gestione, da sostituire ai mezzi a vapore per i collegamenti locali. La prima ALn 668 fu consegnata nel dicembre del 1956 e fino al 1983 ne furono prodotte oltre 1330 unità dalla FIAT e, su licenza, anche dalla Breda e dalle Officine Meccaniche Calabresi: 87 unità furono impiegate da ferrovie locali in concessione e oltre 500 furono vendute all’estero in vari paesi. In varie regioni d’Italia le ALn668 sono rimaste in servizio fino al 2025 e alcune di esse, oggi restaurate, sono impiegate come treni storici dalla Fondazione FS.
Il motore donato al Museo è stato dismesso nel giugno del 2023, negli ultimi 10 anni di vita ha percorso oltre 500.000 km ed è stato installato prima sulle ALn663 1168, ALn663 1167 e infine sulla ALn668 3180. Queste automotrici hanno effettuato servizi commerciali in varie regioni d’Italia, dal Piemonte al Veneto e poi Sardegna, Campania, Calabria e Sicilia. E adesso il motore potrà ancora essere osservato in tutte le sue componenti nel Museo dell’Ateneo di Palermo, continuando a vivere.
Gli interventi di restauro del motore ferroviario sono stati realizzati da Treno D.O.C., associazione no-profit di cultura ed attività ferroviaria che opera a Palermo dal 1995.
Oltre al motore ferroviario, nella nuova area espositiva del Museo trovano posto anche un rarissimo esemplare di motore aeronautico Daimler-Benz DB 603 e un siluro aero-navale Whitehead Avio, parzialmente sezionato, beni del patrimonio storico dell'Aeronautica Militare, oggetto di un primo intervento tecnico di tutela e conservazione realizzato nel laboratorio di restauro del Museo, entrambi affidati nel 2021 dalla Forza Armata al Museo dei Motori per la realizzazione del vasto e articolato “Progetto di ricerca, tutela e valorizzazione museale del patrimonio storico motoristico”.
Il Museo, che continua a crescere grazie alle donazioni, al dialogo ed alla collaborazione con aziende e strutture del territorio, custodisce importanti collezioni di motori, meccanismi, apparecchiature industriali, scientifiche e didattiche che, fin dalla fondazione della Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri (seconda metà del XIX secolo), sono state acquisite ed impiegate nel tempo in vari settori della ricerca e dell’insegnamento. Questi reperti, superati oggi dalle nuove tecnologie, costituiscono nel loro insieme un patrimonio di grande valore che descrive l’evoluzione della scienza e della tecnica nel campo delle macchine nel corso di più di un secolo.