Un tracciato di 11,5 km che si sviluppa quasi per intero (95%) lungo un percorso preferenziale e in sede protetta tra Bergamo e Villa d’Almè. È la nuova tramvia T2 della Valle Brembana, il cui contratto per la progettazione e la direzione dei lavori è stato sottoscritto nei giorni scorsi da Italferr, la società d’ingegneria del Gruppo FS nonché capogruppo del Raggruppamento aggiudicatario.
Si tratta di un’opera strategica a servizio della mobilità pubblica, che intende garantire e salvaguardare anche la compatibilità ambientale e architettonica con il contesto interferito. Sono 17 le fermate previste e comprensive dei due capolinea, e fino a quella di San Fermo la linea sarà in comune con la già esistente T1 che conduce da piazzale Marconi ad Albino, con stime di traffico che prevedono oltre quattro milioni di passeggeri l’anno una volta a regime. La nuova linea si sviluppa sul sedime della ex Ferrovia della Valle Brembana dismessa nel 1966, attraversa cinque Comuni e interessa una popolazione di oltre 240mila abitanti. Lungo questa sarà realizzato un nuovo deposito per il ricovero, lavaggio e pulizia di massimo 10 tram, mentre il servizio verrà garantito da 11 nuovi tram lunghi 32 metri che si integrano ai 14 della T1, utilizzabili su entrambe le linee.
La gara, bandita da TEB-Tramvie Elettriche Bergamasche S.p.A. del Comune di Bergamo, prevede lo sviluppo della progettazione definitiva in BIM, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, direzione dei lavori e fornitura del materiale rotabile. Italferr, che svolge il ruolo fondamentale di progettista integratore delle prestazioni, svilupperà parti significative del progetto quali deposito, galleria, strutture e studi diversificati come la geotecnica, geologia, idraulica, sismica, archeologia. Il contratto, del valore di circa 3,5 milioni di euro, prevede, per lo sviluppo delle attività, una durata complessiva di circa 1330 giorni. Il Centro di Controllo Operativo della linea T1 rimarrà il cuore operativo di entrambi i servizi tramviari, riducendo in modo significativo i costi di gestione unitari anche del servizio esistente. L’armamento della sovrastruttura tramviaria è idoneo al passaggio di mezzi con trasporto merci, nell’eventualità che in futuro sia realizzato il prolungamento fino a S. Pellegrino Terme.
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