Un sistema computerizzato, in sostituzione di un vecchio impianto elettromeccanico, finalizzato a elevare ulteriormente l’efficienza in sicurezza della circolazione ferroviaria. La nuova e moderna tecnologia per il controllo e la gestione del traffico dei treni sarà operativa a Venezia da domenica 4 luglio per essere impiegata nel nodo ferroviario del capoluogo veneto, direttamente da un unico “Posto Centrale” situato a Mestre. Il nuovo impianto è il primo di questo tipo nella Regione Veneto, senza più la necessità del presidio di un capostazione a Venezia Santa Lucia, presente invece nel centro di comando e controllo di Mestre, da dove si regola il transito dei convogli in tutto il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.

MODIFICHE AL SERVIZIO FERROVIARIO

Per i circa 700 treni interessati dai provvedimenti, dalle ore 00.00 di sabato 3 luglio alle ore 10 di domenica 4 luglio verrà attivato un servizio navetta sostitutivo bus/motonave tra la stazione di Mestre e le Fondamenta Zattere di Venezia e viceversa. Opportune comunicazioni al riguardo saranno diffuse a cura anche delle Imprese di trasporto e da RFI nelle stazioni di Venezia e in quelle di partenza dei treni diretti nel capoluogo lagunare.

Stazione di Venezia Santa Lucia

INVESTIMENTO E INTERVENTI PER IL TRASPORTO VENETO

L’investimento economico di questa prima fase di interventi, che prevede anche la successiva messa in opera di una nuova Sotto Stazione Elettrica, ammonta complessivamente a 80 milioni di euro. Questa prima tranche di lavori - che riguardano la stazione di Venezia Santa Lucia e il sistema di distanziamento dei treni sui ponti che collegano Venezia e Mestre - contribuirà ad aumentare la capacità dell’infrastruttura, in linea con quanto previsto nell’Accordo Quadro per il Trasporto Pubblico Locale sottoscritto tra Rete Ferroviaria Italiana e Regione Veneto. Oltre a produrre sin da subito i primi benefici, le nuove opere sono propedeutiche ad altri sviluppi tecnologici, in programma nei prossimi anni, per potenziare le funzionalità della stazione e in generale del nodo di Venezia, così da sostenere gli aumenti di traffico attesi e necessari per una transizione ecologica verso modelli di mobilità più sostenibili.