Di potenzialità e sviluppo del traffico ferroviario attraverso la Rete Ten -T balcanica, si è discusso oggi a Bari, in occasione del Convegno Corridor VIII – Back on Track, promosso dalla Regione Puglia.

 

Rete Ferroviaria Italiana (società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS) ha in programma una serie di interventi volti a sviluppare i traffici ferroviari sul territorio nazionale e internazionale, anche in sinergia con il Corridoio VIII.

 

In Puglia - ha spiegato Roberto Laghezza, Responsabile Commerciale della Linea Adriatica di RFI - è previsto il potenziamento del nodo intermodale di Brindisi e quello dello scalo retroportuale di Taranto. Previsto anche l’adeguamento tecnologico della linea Adriatica e della linea Bari – Taranto con il sistema ERTMS e un upgrade prestazionale per consentire la circolazione di treni merci a sagoma P/C80, lunghi 750 metri e con peso assiale D4.

Attualmente sulla linea Adriatica circolano 65 treni merci al giorno che hanno origine/destino dagli scali merci di Bari Lamasinata, Giovinazzo, Incoronata, Bellavista, Brindisi, Foggia/San Nicola di Melfi, Fossacesia, Interporto Abruzzo e Jesi/Interporto. L’obiettivo è quello di incrementare il traffico merci in modo da creare una vera e propria autostrada su rotaie.

 

Il nodo intermodale di Brindisi – progetto che prevede la realizzazione di una nuova stazione nel cuore dell’area industriale brindisina a ridosso del porto, collegata alla rete nazionale - permetterà di raggiungere i raccordi e la banchina di Costa Morena tramite la dorsale ASI esistente, di allontanare il traffico merci dalla stazione di Brindisi e snellire le attività di terminalizzazione dei treni a servizio del porto. L’intervento si concluderà entro il 2026.

 

Gli scali retroportuali di Taranto e di Cagioni saranno potenziati entro il 2024 con la realizzazione di tre nuovi binari di collegamento alla Piastra Logistica e l’attivazione di tre binari a Cagioni connessi con il Molo Polisettoriale.

 

Questi interventi giocano un ruolo fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno poiché garantiranno l’interconnessione e l’interoperabilità nell’ambito del Corridoio Scandinavo Mediterraneo e Baltico Adriatico e consentiranno di integrare l’infrastruttura ferroviaria pugliese con le direttrici di collegamento al Nord del Paese e con l’Europa al fine di favorire lo sviluppo socio - economico del Meridione.