“Tra tre anni termineremo il programma chiamato Stig (Sistema Telecontrollo Impianti in Galleria) che abbiamo avviato nel 2018 su 450 gallerie. Grazie all’investimento di 30 milioni di euro ci stiamo avvalendo di un sistema di telecontrollo degli impianti per la supervisione delle condizioni di viabilità e la gestione automatizzata degli scenari di rischio”. Così Aldo Isi, amministratore delegato di Anas, ha illustrato a Verona uno dei più importanti progetti sulla sicurezza della società del Gruppo FS a Letexpo, la Fiera del trasporto e della logistica sostenibili.

 

L’incontro è stata l’occasione per Isi per fare il punto sulle numerose innovazioni tecnologiche su cui sta lavorando Anas. Dalla RMT-Smart Scada (industrial automation) per il controllo automatico degli impianti ai sensori di rilevazione IoT (Internet of Things) per il monitoraggio delle condizioni di qualità dell’aria, dalla PMV freccia croce per la canalizzazione proattiva del traffico) alle telecamere AID (advanced image detection) per l’analisi delle situazioni di rischio, fino alle colonnine SOS con fonia digitale per la riduzione dei tempi di intervento.

 

“Gli investimenti – ha sottolineato l’AD Aldo Isi - mirano a realizzare infrastrutture innovative in grado di accrescere i livelli di sicurezza, resilienza e sostenibilità delle strade”. L’obiettivo di Anas, ha sottolineato il capoazienda, è arrivare al 2032 con l’evoluzione digitale di 6.700 chilometri di strade. Un programma che ha un valore economico di 864,1 milioni di euro, di cui attualmente 275,1 già finanziati.

 

Per quanto riguarda le attività di manutenzione e di monitoraggio delle infrastrutture, Anas provvede con l’installazione di sensori sulle opere d’arte e le ispezioni effettuate dal proprio personale tecnico. L’avvio del programma SHM (Structural Health Monitoring) consente un controllo più ampio sullo stato di salute delle infrastrutture, integrata con i protocolli manutentivi attraverso l’utilizzo di una banca dati centralizzata. Per la realizzazione di questo programma sono stati stanziati 275 milioni di euro con il cosiddetto “Fondo Complementare”, connesso al PNRR.

 

“L’impiego di strumenti informatici di ultima generazione – ha ricordato Isi - abbiamo un processo più efficiente di ispezione sulle opere d’arte: questa informatizzazione permette di organizzare, gestire e ottimizzare una mole enorme di dati che riguardano i 18.720 ponti e viadotti da ispezionare. Il piano prevede la messa a punto di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi e di monitoraggio dinamico delle infrastrutture, comprensivo di cinque macro-interventi che consentiranno “di virtualizzare” le opere, gestire e ottimizzare un’enorme mole di dati”.