Circa 98 milioni di euro di investimenti destinati a migliorare l’offerta dei servizi lucani: 8 nuovi treni Pop, rinnovo della flotta regionale entro il 2026, con prima consegna a partire dall’estate 2024 e aumento dei treni chilometro effettuati ogni anno che passeranno dagli attuali 1,83 milioni a 2,42 milioni nel 2026. Questi gli elementi principali del nuovo Contratto di Servizio 2022-2031 firmato oggi da Regione Basilicata e Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS, e illustrato da Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata e Luigi Corradi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Trenitalia.

 

Grande attenzione sarà posta alle iniziative di promozione e sviluppo turistico del territorio con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali e naturalistici lucani. Fra il 2024 e il 2026 saranno potenziati i collegamenti da Potenza verso Napoli, Rocca Imperiale, oltre all’attivazione dei nuovi collegamenti Potenza-Matera e Ferrandina-Matera, in concomitanza con lo sviluppo infrastrutturale del territorio.

Il volume “Basilicata in treno, della collana “I Regionali da Vivere, creata da Giunti Editore e Trenitalia, accompagnerà i viaggiatori alla scoperta delle bellezze della Basilicata raggiungibili in treno, proponendo una mobilità sostenibile e conveniente.

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“Il nuovo contratto di servizio, siglato con la Regione Basilicata, segna un importante passo avanti in termini di efficienza, qualità e sostenibilità del servizio sul territorio. Trenitalia sta investendo nel rinnovo del trasporto regionale più di 1 miliardo di euro all’anno, con un piano che andrà avanti fino al 2026 e che contribuirà a portare, anche in Basilicata, treni di nuova generazione. Il nostro impegno si tradurrà anche nel potenziamento dei collegamenti nell’area, a beneficio dei viaggiatori pendolari e di tutti coloro che vorranno scoprire la regione in treno” ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Trenitalia, Luigi Corradi.

 

Presenti all’evento anche Dina Sileo, Assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Maria Annunziata Giaconia, Direttore Business Regionale e Sviluppo Intermodale di Trenitalia e Giuseppe Falbo, Direttore Regionale Puglia e Basilicata di Trenitalia.

 

Gli investimenti del nuovo accordo sono parte del Piano Industriale 2023-2031 del Gruppo FS che si conferma al centro del sistema della mobilità del Paese e gioca un ruolo chiave nel suo rilancio e sviluppo, a partire dalle regioni del Sud, in un’ottica di integrazione tra diverse infrastrutture e modalità di trasporto all’insegna della sostenibilità.

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I numeri:

 

Un totale di 51,24 milioni di euro, di cui 9,54 milioni di euro da parte Trenitalia e 41,7 milioni da parte della Regione Basilicata per l’acquisto e la messa in servizio dei nuovi treni Pop, simbolo dell’eccellenza della flotta regionale di Trenitalia:

  • oltre 300 posti a sedere
  • 8 posti bici
  • 1 bagno attrezzato per i passeggeri a mobilità ridotta e 2 posti per sedie a ruote
  • riduzione del 30% di consumi energetici rispetto ai treni precedenti
  • realizzati con materiali riciclabili per il 95%

L’arrivo sui binari lucani dei nuovi treni garantirà il passaggio da un’età media della flotta da 19 anni a 11 anni entro il 2026.

 

Ulteriori 46,6 milioni di euro saranno impiegati da Trenitalia per migliorare le attività industriali:

  • 23,43 milioni di investimenti per manutenzione ciclica dei treni
  • 16,40 milioni per il revamping tecnologico e il restyling della flotta già esistente
  • 6,79 milioni per lo sviluppo di nuove tecnologie  

La scelta della Regione Basilicata di affidare a Trenitalia il servizio regionale per 10 anni è supportata anche dal miglioramento delle performance: dal 2018 al 2023 la soddisfazione dei viaggiatori che usufruiscono dei servizi regionali è aumentata per tutti gli indicatori del viaggio.

 

  • +11,5% per la permanenza a bordo
  • + 9,8% per il comfort e l’informazione a bordo
  • +9,4% per la pulizia
  • +3,9% per la puntualità reale (percepita dal cliente), passata dall’87,5% al 91,4%, ma se si escludono le cause di ritardo non imputabili a Trenitalia risulta essere addirittura del 98%.