Tutte le persone che hanno preso, almeno una volta, il treno in Italia lo conoscono. Magari non personalmente e forse neanche di nome. Ma conoscono, senza ombra di dubbio, il suo timbro vocale. È Roberto, la voce per antonomasia delle stazioni italiane.

 

Già quella voce che solitamente ci informa di eventuali ritardi, cambi binario e partenze dei treni ha un vero e proprio nome. Nasce sul finire degli anni ’90 quando il Gruppo FS vuole portare un considerevole cambiamento nel modo di approcciarsi alla comunicazione in stazione. Prima di allora, infatti, per le informazioni non c’è altro che una persona, chiamata annunciatore, che parla a un microfono. Un modo di certo non immediato di comunicare e che, soprattutto, non può essere automatizzato. Programmi come Roberto, invece, corrispondono alla famiglia dei “text to speech”, software in grado di leggere testi preimpostati in maniera veloce e autonoma.

 

La prima stazione dove debutta Roberto è Roma Termini, siamo agli inizi del 2000. I software in questione possono scegliere tra un universo di timbri vocali differenti, la scelta del Gruppo FS ricade su quello che poi  diventerà un vero e proprio marchio di fabbrica: quella voce, in qualsiasi contesto la si possa ascoltare, non tradisce, è sinonimo di FS.

 

Roberto nasce con la creazione di infostazioni, un primo software ideato per RFI che ha l’obiettivo di agevolare tutta la fase iniziale ed è grado di cambiare il modo di fare informazione al pubblico. Gli annunci vengono, quindi, impostati e letti da questa voce che sostituisce quella umana. Un cambiamento importante che permette, perlomeno per ciò che concerne la comunicazione standard e di primo livello, un automatismo che rende il tutto più performante, dinamico e rapido.

 

Nel triennio 2012-2015 questo processo subisce un nuovo e più moderno cambiamento. Nasce un innovativo software utilizzato da RFI chiamato informazione e comunicazione. Dal punto di vista vocale non cambia niente, è sempre Roberto il protagonista. A mutare è il livello di automazione, c’è ancora più comunicazione e crescono il numero di informazioni che possono essere trasmesse. Questo porta un giovamento soprattutto per l’informazione legata alla circolazione e alle sue variazioni. Entrano, infatti, in gioco le sale operative territoriali e nazionali di RFI che possono decidere cosa far dire a Roberto, aspetto che precedentemente non era possibile.

Questa nuova generazione di software permette, senza dubbio, un intervento più veloce e più fluido. Il software informazione e comunicazione è, oltretutto, un prodotto creato esclusivamente per RFI. Un livello di integrazione tecnologica così elevato e soddisfacente ha innovato un intero sistema. Far partire infatti un messaggio direttamente dalla sala operativa rende molto meno complesso l’integrazione di una comunicazione soprattutto in caso di anormalità. Non solo, la routine e i messaggi ordinari vengono eseguiti in modo più prestante attraverso un sistema informativo. È vero, quest’ultimo non riesce a dare informazioni straordinarie (e per questo c’è sempre la supervisione delle sale operative), ma per la trasmissione di dati ordinari le “macchine” sono più rapide, veloci e istantanee.  

 

Tornando Roberto la voce fu realizzata da una società italiana chiamata Loquendo (successivamente acquistata dall’azienda americana Nuance). Una realtà del settore delle tecnologie vocali specializzata in sistemi per la sintesi vocale e l'interazione vocale automatica uomo-macchina, come il riconoscimento e autenticazione vocale. Roberto è la sua opera più famosa. Chiunque, anche a occhi chiusi, ascoltandolo non può che legarlo all’universo ferroviario.

Per la realizzazione di questo testo ringraziamo FSTechnology, la società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane operativa dal 1° agosto 2019 deputata a comprendere, valutare e gestire le esigenze in ambito digital.