Rossella, sala operativa Trenitalia di Trieste

«Il confronto tra generazioni rende forte il lavoro di squadra»

Rossella, 56 anni, veneziana, a Trieste dal 1989. Addetta al controllo della circolazione nella sala operativa regionale Trenitalia del Friuli Venezia Giulia, che monitora l’andamento e la puntualità dei treni in Regione e nel territorio limitrofo.

Com’è la tua giornata lavorativa?
Lavoro in costante collaborazione con i miei colleghi della sala operativa, abbiamo un coordinatore che si occupa di tutta la parte tecnica e del materiale rotabile che deve circolare sulla base delle regole di sicurezza, e una postazione dedicata alla documentazione ufficiale dove vengono riportate tutte le caratteristiche della linea e degli orari dei treni in circolazione. Ci confrontiamo prima di tutto tra di noi e poi con i coordinatori addetti alla gestione dell’infrastruttura, i colleghi della sala operativa di Rete Ferroviaria Italiana, che ha sede a Venezia.

Qual è stata la tua carriera in Trenitalia, e da quanto occupi questo ruolo?
Sono stata assunta nel 1987, per 17 anni sono stata una capotreno. Quando a Trieste è stata creata la sala operativa regionale Trenitalia, ho espresso il mio interesse e la disponibilità per svolgere questa attività e adesso sono già 15 anni che ci lavoro.

Cosa ti piace di questa attività?
Mi piace lavorare con il mio gruppo, confrontarmi quotidianamente con i miei colleghi mi dà soddisfazione perché posso contribuire con la mia esperienza.

Quindi, si tratta anche di un confronto generazionale?
Esattamente. È un dare e avere anche con le giovani risorse che stanno arrivando, ragazzi preparatissimi sul fronte della formazione sia ferroviaria che accademica. Questi giovani hanno idee, dinamismo e grande predisposizione nel maneggiare i nuovi strumenti di lavoro sempre più tecnologici e all’avanguardia. Si tratta di un confronto continuo tra chi ha più esperienza e chi è appena arrivato, che poi è la base del lavoro di squadra.

Quale consiglio daresti ai nuovi assunti?
Il primo consiglio che mi viene da dare loro è avere pazienza, perché noi facciamo, con passione, un lavoro difficilissimo, con difficoltà nuove ogni giorno, a volte all’apparenza irrisolvibili. Mentre, in realtà, non c’è quasi niente di irrisolvibile, perché quando ci sono dedizione e competenza, la soluzione del problema arriva quasi sempre.

Difficoltà riscontrate?
Non si affronta mai la stessa difficoltà due volte di seguito, serve essere pronti ad affrontare criticità sempre nuove: un giorno può esserci il guasto di un treno, altre volte problemi all’infrastruttura, altre ancora un incendio nei pressi della ferrovia oppure blocchi della circolazione dovuti al maltempo. In tutti questi casi dobbiamo attivarci per informare la clientela, organizzare i servizi sostitutivi e garantire comunque la migliore mobilità possibile delle persone. Ogni giorno bisogna essere pronti a intervenire rispetto a circostanze diverse, spesso imprevedibili.

Cosa ti ha sorpreso di questo lavoro?
Quando ero una capotreno avevo il dovere e il piacere di spostarmi da un posto all’altro, rapportarmi ogni giorno con persone e luoghi sempre diversi, quindi il fatto di dover svolgere un lavoro sedentario mi intimoriva. Ma mi sono dovuta ricredere: la miriade di attività che gestiamo fanno trascorrere il tempo di lavoro in un batter d’occhio, e quando torno a casa mi sento soddisfatta del contributo che ho dato alla squadra, ma soprattutto alle persone che utilizzano i nostri treni.