Foto di Stefania Panzini

Da lunedì a giovedì, alle 23:00, Saverio Raimondo si esibisce su YouTube nel Covid Late Night, show in diretta streaming creato ad hoc per il periodo di reclusione forzata causa Coronavirus. Il mattatore principale è, ovviamente, lo stand-up comedian romano dalla battuta fulminea, che conduce gli utenti in un divertente esperimento da assaporare puntata dopo puntata.
 

Com’è nata l’idea del Covid Late Night?

In laboratorio (ride, ndr). Il virus, sembra abbia avuto origine in un mercato di Wuhan mentre, il Covid Late Night è nato in quarantena. E da un pensiero precedente: avevo un canale YouTube pieno di ragnatele, dove non mettevo mai nulla. Sono selettivo, mi piace essere pagato per il mio lavoro e, quindi, vedevo la piattaforma come una seconda scelta. Quando mi sono ritrovato chiuso in casa, mi sono detto: «O faccio qualcosa adesso o non la faccio più».

 

E poi?

Con il mio amico Max Caliendo, che è più smanettone di me, abbiamo messo in piedi questa diretta acqua e farina, domestica, improvvisata, nella quale riusciamo a restituire un po’ di commento ironico a questa situazione. Diciamo che cerchiamo di colmare un vuoto, perché la tv latita dal punto di vista dell’intrattenimento. Chi cerca qualcosa di leggero ripara sul web.

 

A questo proposito, la tv a tuo avviso cambierà?

Non si vedono segnali di cambiamento in Italia. La televisione americana si è immediatamente riadattata. Lo stesso Saturday Night Live si è riconvertito in una situazione domestica. Da noi è ancora tutto legato agli studi, una concezione obsoleta in questo momento. Secondo me, questa situazione, rappresenta un’occasione per ripensarsi e dare vita a una creatività sperimentale.

 

Il Covid Late Night ne è un esempio. Secondo te potrebbe fare il salto dal web al piccolo schermo?

Potrebbe avere una sua evoluzione ed essere portato, da un editore, su canali più ufficiali. Durante un problema tecnico, nel bel mezzo di una diretta di qualche giorno fa, un utente che interagisce con noi dalla live chat di YouTube, ha commentato: «Ecco cosa succede a non pagare quello che si sta vedendo». Con un editore potrebbe diventare un prodotto più evoluto, giusto, appropriato, per un canale mainstream. È adatto a concludere giornate pesanti come queste.

Da comico, cosa ti ha fatto più ridere di questi giorni da reclusi?

I flashmob dai balconi. Non ho mai sentito un afflato patriottico, mi sembrava una ridicola manifestazione di isteria collettiva. Infatti si è sgonfiata dopo qualche giorno. Uscire sul balcone, dopo solo 48 ore dalla quaranten, era un po’ esagerato.
 

Dopo l’emergenza?

Spero una riconversione del modello tv alla sperimentazione, visto che appare 30 anni indietro rispetto alle potenzialità del web. Spero che il piccolo schermo sappia intercettarle. Se così fosse avrei diverse idee da sottoporre ed esplorare. Spero si possa tornare anche a fare show dal vivo anche se non sono ottimista. Credo si dovrà aspettare ancora a lungo per far ridere assembramenti di persone. Sono molto curioso di vedere come cambieranno le cose, perché devono cambiare, per forza. Abbiamo la fortuna di essere umani, esseri viventi adattivi, che si trasformano e si adeguano alle circostanze. Sono pronto ad adattarmi, speriamo lo siano anche gli editori. Adattarsi vuol dire sopravvivere.