In apertura, una creazione di Piattini Davanguardia Courtesy Piattini Davanguardia
Toni accesi e caratteri pop, giochi di parole che sono espressione di un’ironia intelligente, apprezzata perché autentica. Queste le coordinate di Piattini Davanguardia, progetto d’artigianato in forte crescita nato nel 2017 a Bari. Qui una squadra di decoratrici, con pennello alla mano, infonde l’anima alla ceramica: piatti e tazze diventano oggetti parlanti su cui spiccano illustrazioni taglienti, espressioni di uso comune e modi di dire talvolta rivisitati in chiave cinica. A fondare l’impresa pugliese, insieme al compagno Andrea Cardano, è stata l’art director Annagina Totaro. Un vulcano d’energia che incarna appieno l’identità del marchio.
Un corso di decorazione su ceramica con Annagina Totaro. Courtesy Piattini Davanguardia
Qual è la vostra storia?
Per noi Piattini Davanguardia è, prima di tutto, un pensiero, un’attitudine, un modo di vedere le cose. Abbiamo cominciato sul web e col passare del tempo ci siamo resi conto che il nostro punto di vista piaceva e che in tanti si riconoscevano in questo linguaggio. La risposta positiva della community ci ha fornito il coraggio per tentare nuove strade. Così abbiamo deciso di partecipare a un concorso della Regione Puglia rivolto a persone giovani con progetti imprenditoriali innovativi ad alto potenziale di sviluppo locale. La vittoria ci ha consentito di portare offline la nostra realtà grazie a un laboratorio-negozio, aperto a Bari nel 2021. Ora, all’attività produttiva e commerciale affianchiamo anche la formazione attraverso corsi di decorazione in loco ma anche in diverse città italiane.
Siete l’esempio di un Sud che investe sui giovani e li aiuta a realizzare i propri sogni. Nessun ostacolo lungo il percorso?
Le difficoltà che abbiamo incontrato sono legate a una burocrazia di difficile accesso, un dato comune a tutto il territorio nazionale. Al contrario, fare impresa qui significa godersi il mare e il buon cibo e avere un’alta qualità della vita. Fattori che contribuiscono al flusso di idee e possono potenziare l’ispirazione.
Courtesy Piattini Davanguardia
Quanta Puglia c’è nelle creazioni di Piattini Davanguardia?
Il nostro laboratorio è a Bari e le ceramiche che decoriamo arrivano da Grottaglie, una città in provincia di Taranto dove questa tradizione artigianale è ormai consolidata. Quello che mettiamo in atto, quindi, è un connubio di tecniche, energie e leggerezze. Un vettore d’arte locale. Più Puglia di così?
Dove prendete l’ispirazione per i vostri prodotti?
Ci piace la cultura pop degli anni ’50 o il fermento dei ‘70 con le incantevoli performance di David Bowie. Ma, in verità, il nostro più grande riferimento è la strada. Ci affascina osservare, ascoltare, veder gesticolare la gente. Al primo posto ci sono le persone e il loro modo di stare nel mondo. È interessante riassumere il quotidiano in un pezzo di ceramica.
Un piatto della collezione per la raccolta fondi a favore dell’Airc. Courtesy Piattini Davanguardia
C’è un progetto a cui siete particolarmente legati?
Da circa cinque anni portiamo avanti una raccolta fondi destinata alla ricerca sul cancro al seno. Realizziamo una linea di oggetti a tema e una parte del ricavato viene donato alla Fondazione Airc. Con questa iniziativa ci impegniamo a diffondere messaggi a favore della prevenzione e supportiamo la medicina. Quindi l’attenzione all’attualità è alta. La sostenibilità è tra i vostri temi? Arrivo da una famiglia umile, con una mamma casalinga e un papà dipendente statale. A tavola facevamo attenzione agli sprechi e il riciclo è sempre stata una parte integrante della nostra economia domestica. A Piattini Davanguardia utilizziamo solo materiali organici per le confezioni e preferiamo la carta alla plastica. Capita anche di rivendere a prezzi più bassi i lavori venuti meno bene o quei pezzi che si sono sbeccati durante la cottura. Insomma, non buttiamo via niente.
Lo store di Piattini Davanguardia a Bari. Courtesy Piattini Davanguardia
Un concetto di impresa al passo con i tempi. Che rapporto avete con i social?
Ci hanno permesso di raggiungere un pubblico più vasto e altre realtà artigiane: attraverso il web raccontiamo la nostra attività in maniera spontanea e sincera. Durante la pandemia abbiamo ideato la campagna #fallagirare, che invitava chiunque ne avesse voglia a inviarci gadget o materiali pubblicitari da inserire nei pacchi delle nostre consegne dirette in Italia e in Europa. Un modo per fare rete e dare visibilità a chi lavora con l’arte come noi. L’iniziativa ha riscosso successo e tuttora continua a funzionare perché c’è dietro un gesto gentile che mette in circolo energie buone.
Progetti per il futuro?
Vogliamo continuare a lanciare messaggi positivi e a far sorridere con le nostre creazioni, perché l’artigianato per noi è una nuova frontiera espressiva.
Articolo tratto da La Freccia
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