In cover, Maria Di Biase

Con Maria Di Biase si sa quando parte la risata, ma non quando finisce. L’attrice e comica molisana – che forma il duo Nuzzo-Di Biase con il partner in crime (e nella

vita) Corrado Nuzzo – sciorina battute a tutto spiano anche durante l’intervista. Sarà perché sta raccogliendo, sempre in coppia, i frutti di una stagione d’oro: dal lunedì al venerdì, dalle 16:00 alle 18:00, va avanti l’ormai celebre Numeri Uni su Rai Radio2, il ritorno a Zelig su Canale5 ha fatto il boom di ascolti e il nuovo format Data Comedy Show su Rai2 ha rappresentato un esperimento vincente. E non finisce qui: dal 24 febbraio, sola soletta, Di Biase sarà tra i protagonisti di LOL-Chi ride è fuori, la seconda edizione del programma di Amazon Prime Video in cui è vietato anche solo abbozzare un sorriso.

 

Partiamo da Zelig: com’è stato tornare al Teatro degli Arcimboldi?

Salire di nuovo sul palco, davanti a 2500 persone dal vivo, dopo essere mancati per due anni, è stato davvero molto emozionante. Con Corrado abbiamo riscoperto il nostro primo amore. Anche se la radio è oggi la nostra prima attività, in un attimo si è ricreata la magia del teatro. E poi ho anche ricevuto una proposta di matrimonio davanti a milioni di italiani.

 

A questo proposito, Nuzzo era serio o è stato solo un gioco?

Ma sai che non l’ho ancora capito? Lo vedremo nel tempo. Corrado lancia la pietra e poi nasconde la mano.

 

Ci sarà un seguito di Zelig?

Si parla di una nuova edizione, ma dobbiamo capire tempi e modi. Questo era un esperimento. Tanti comici hanno voglia di far ridere e il periodo storico che stiamo vivendo lo richiede: abbiamo bisogno di leggerezza.

Il duo comico Nuzzo-Di Biase a Zelig

Che mi dici di Data Comedy Show, invece?

È stato un progetto davvero interessante, con un cast composto principalmente da stand-up comedian. Un’esperienza che ci ha consentito di sperimentare l’improvvisazione e altre declinazioni della comicità.

 

Anche in questo caso è stato un successo…

E infatti credo lo vogliano rifare più avanti, ma ancora non sappiamo molto.

 

Nel frattempo prosegue Numeri Uni, che non ha temuto il cambio di uno dei conduttori…

Sì, abbiamo consolidato il nostro rapporto con il pubblico. E sia io sia Corrado ci troviamo molto bene col nuovo collega, Barty Colucci, entrato immediatamente nello spirito del programma. La radio è sempre interessante: ci permette un continuo allenamento, ci obbliga a scrivere pezzi comici tutti i giorni. E ci fa stare sull’attualità.

 

Arriviamo a LOL-Chi ride è fuori. Perché hai scelto di vivere quest’avventura da sola?

Perché non hanno chiamato Nuzzo (ride, ndr). In realtà c’era già una coppia nel cast e hanno preso me perché serviva una presenza nel gruppo delle donne. E già sentirmi considerata donna è stata tanta roba (ride, ndr). Però mi è mancato Corrado: ho dovuto giocare in solitaria.

 

Com’è andata?

È stata una specie di tortura, finite le registrazioni mi sentivo una sopravvissuta: per una come me, che ha il sorriso stampato in faccia, non ridere è andare contro la genetica, pensa che ridacchio pure alle battute di Nuzzo. È stata dura, comunque, mi sono dovuta mordere il labbro più di una volta.

 

E dopo, dove ti vedremo?

Sono nel cast del film di Fausto Brizzi Bla Bla Baby, che dovrebbe uscire il 14 aprile, Covid-19 permettendo. Farò la parte di una maestrina dell’asilo. È stato bello, con tanti bambini, mi ci vedi?

 

Ma sarai buona o cattiva?

Buona e amorevole. Interpreto un ruolo e, se mi dicono essere buona, lo sono (ride, ndr).

 

Tornerai a teatro con Nuzzo?

Scusa, mi ricordi chi è? A parte gli scherzi, vorremmo portare in scena l’adattamento di una commedia francese di cui abbiamo acquistato i diritti. E poi ci piacerebbe tornare col Nuzzo Di Biase Live Show, per mostrare agli spettatori i pezzi inediti scritti in questi due anni di fermo. Ci saranno tante cose nuove, ma è ancora tutto da costruire. Anche perché, vedendo come stanno andando le cose, è meglio procedere con calma. Intanto lo allestiamo e lo mettiamo in piedi.

 

Farete comicità anche sul coronavirus?

Onestamente, non parlerei più della pandemia. Credo non ne abbia più voglia neanche il pubblico e già in radio cerchiamo di trattare i pochissimi aspetti del Covid-19 che possono risultare un po’ divertenti. Per il momento stiamo a casa, aspettando tempi migliori.

 

Quando passerà tutto, dove vorresti andare?

Semplicemente a Milano. Ci ho abitato per tanti anni e mi piacerebbe vivere due o tre giorni la città senza lo stress della pandemia.

 

Ovviamente, andrai in treno…

Certo! Mi piace tantissimo viaggiare sui binari: recupero quello che non riesco a leggere a casa, ascolto podcast, audiolibri, mi rilasso. E poi stilo la lista delle cose da fare. Ma non chiacchiero con Corrado: uso la scusa dell’Area silenzio per non dovergli parlare (ride, ndr). Il treno è un posto unico, mi permette di riconnettermi con me stessa.

Articolo tratto da La Freccia