In apertura Marco Carrara
C’è un programma Rai dedicato al web. Una trasmissione che, attraverso video virali, temi caldi e personaggi social fa un sunto di quello che succede in Rete. Timeline riparte domenica 18 settembre su Rai3 e a condurlo c’è sempre Marco Carrara, che a 30 anni è il più giovane conduttore della tv pubblica.
Ascolta l'intervista a Marco Carrara a cura di Federica Gheno
Senti il peso della responsabilità di andare in video?
L’ho avvertito fin dal primo giorno. L’obiettivo principale, per me, è semplificare la notizia in modo che venga capita da tutti. Servizio pubblico significa inclusione.
Le novità di questa edizione?
Presteremo maggiore attenzione a TikTok: molti credono che sia solo un’app di musica e balli, c’è un grande bisogno di informazione anche lì. I social sono estremamente dinamici e in evoluzione, ecco perché ogni edizione è diversa dalla precedente.
Cosa hai capito del mondo web?
Che è sbagliato raccontarlo solo come un serbatoio di odio. I social offrono opportunità incredibili, sono una finestra sul mondo, possono cambiare la vita. Pensiamo al Black Lives Matter. Ho scoperto storie straordinarie e talenti eccezionali: è giusto considerare la Rete in tutta la sua complessità.
Quanto è difficile stare al passo coi tempi?
Lo scenario dei media è in rapido cambiamento, ma secondo me i social non sostituiranno mai la tv: in piena pandemia, durante la guerra o per le elezioni il pubblico sceglie il piccolo schermo, che resta autorevole. Web e tv sono complementari, ognuno si nutre dell’altro.
Un conduttore a cui ti ispiri?
Fabrizio Frizzi. Oggi diventare noti è estremamente facile, soprattutto grazie al web, ma essere amati presuppone un patto di fiducia col pubblico che si consolida nel tempo. Frizzi è stato uno dei pochi a riuscirci.
Il programma dei sogni?
Sono nato il 1° maggio, il giorno della Festa dei lavoratori. Sarei onorato di condurre il concertone.
La più grande soddisfazione professionale?
La fortuna di aver ospitato e intervistato a Timeline il maestro Piero Angela: un regalo insostituibile.
Cosa rappresenta il treno per un ragazzo che corre veloce come te?
La possibilità di non avere mai tempi vuoti. In viaggio mi piace essere produttivo.
Prossimo viaggio professionale?
Sono una persona molto organizzata, al limite del maniacale, perciò spero sia improvvisato, verso una meta sconosciuta.
Articolo tratto da La Freccia
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