In apertura Come una bacchetta magica © Matteo Luciani
Fino al 4 settembre gli spazi espositivi del WeGil di Roma ospiteranno la mostra Tiberis. L’altra faccia del Tevere dell’ecobiologo, fotografo e scrittore Matteo Luciani, ospite ai microfoni di FSNews Radio. Un viaggio suggestivo che ci porta alla scoperta di uno dei maggiori fiumi del nostro Paese, attraverso le fotografie dell’autore. Un lavoro meticoloso durato anni e nato dalla passione per la natura e della relativa valorizzazione, volto ad essere una missione per sensibilizzare grandi e piccoli ad amare il nostro territorio e il nostro pianeta.
Il fiume Tevere in piena sotto gli occhi della cupola di San Pietro e Castel Sant'Angelo © Matteo Luciani
L’intento dell’ecobiologo con i suoi scatti non è solo quello di dare luce ai maestosi paesaggi e le tante straordinarie biodiversità presenti nei 406 km del fiume, ma è quello di portare il pubblico a sfatare dei pregiudizi negativi e di degrado, oramai ancorati ad un’abitudine deleteria. Il Tevere è un patrimonio naturalistico di una bellezza disarmante e le fotografie di Matteo sono l’emblema assoluto della verità e di un concetto reale. Tiberis. L’altra faccia del Tevere è l’evoluzione di un libro da cui la mostra prende il nome, un lavoro durato tre anni nei quali le esperienze tra appostamenti disparati e difficili, studi, appunti e capitoli da scrivere hanno dato all’autore una maggiore consapevolezza dei suoi mezzi e della sua visione del mondo. Senza tralasciare la crescita personale, perché la natura e il suo rumore del silenzio ci portano ad intraprendere un ulteriore e affascinante viaggio: quello dentro noi stessi.
ASCOLTA L'INTERVISTA A MATTEO LUCIANI
La locandina della mostra Tiberis. L'altra faccia del Tevere
Matteo Luciani sul progetto: «Nonostante il forte impatto antropico che nel corso del tempo ha interessato gran parte del bacino tiberino sopravvivono ancora frammenti di ambienti integri e ricchi di biodiversità che garantiscono al fiume un grande valore dal punto di vista ecologico, naturalistico e paesaggistico. L’obiettivo della mostra è ambizioso: cambiare il punto di vista nei riguardi del Tevere, affinché questo fiume possa tornare a essere fonte d’ispirazione artistica e letteraria e parte integrante della nostra vita e divenire portabandiera di un cambiamento epocale all’insegna della valorizzazione ambientale. Una ulteriore possibilità per ragionare sui nostri impatti, migliorare il nostro rapporto con l’ambiente e farci riconciliare col nostro meraviglioso territorio dal quale dipendiamo e dipenderemo sempre.»
Le Gole del Forello © Matteo Luciani
Oltre 150 fotografie esposte al WeGil con un ricco calendario di iniziative, parte integrante del progetto, con lo scopo di coinvolgere grandi e piccini alla scoperta del nostro amato fiume anche grazie agli approfondimenti su temi ambientali e naturalistici con esperti e divulgatori. Curata da Gina Ingrassia la mostra è promossa dalla Regione Lazio e realizzata da LAZIOcrea in collaborazione con la Direzione regionale Ambiente e Comediarting con il coordinamento generale di Pandion e Inmagina che ne ha curato anche la direzione artistica.
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