Gary Lineker, attaccante della nazionale inglese degli anni ’90, mai avrebbe pensato che con una frase avrebbe fatto la storia: «Il calcio è un gioco semplice 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince». Fece storia con questa simpatica frase perché, allargandola verso altri orizzonti e sconfinandola oltre il gioco del calcio, rappresenta una verità in grado di essere confermata anche in altri ambiti. È una delle nazioni cardine dal punto di vista internazionale con un ruolo importante e fondamentale per innumerevoli settori. Con queste premesse, quindi, leggere sulla stampa tedesca un articolo dal titolo “Italia: perché i treni circolano meglio, più velocemente e in modo più affidabile che in Germania” firmato dalla giornalista Ulrike Sauer e pubblicato sul prestigioso quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, non può che essere un aspetto di assoluto interesse e degno di approfondimento.

 

«L'Italia può davvero – si legge nell’articolo – vantarsi della densità della sua rete ad alta velocità. Tra Roma e Milano circolano 160 treni veloci al giorno, ovvero 120 in più rispetto a Berlino e Monaco. Nelle ore di punta, ogni dieci minuti parte un Frecciarossa o un Italo dell'azienda concorrente privata NTV. Il treno ha quasi completamente sostituito l'aereo sulla tratta. Anche i viaggi in auto sono diventati sempre meno attraenti sulla tratta di 572 chilometri». Un focus sul trasporto ferroviario italiano messo in relazione, quindi, con quello dell’altra nazione europea. Tra i numeri interessanti si legge inoltre che, recentemente, la Deutsche Bahn ha dovuto annunciare che la puntualità è ulteriormente peggiorata in Germania: a maggio, solo il 63,1% dei treni IC e ICE della ferrovia tedesca è arrivato puntuale a destinazione.

 

«Il Frecciarossa – scrive sempre Ulrike Sauer –  è simbolo di un'infrastruttura di trasporto moderna e europea. Senza fermate, il treno rosso arriva alle 9.35 a Roma Termini, nel cuore della capitale italiana. Percorre i 478 chilometri ferroviari in 2 ore e 59 minuti. I passeggeri risparmiano quasi tre ore rispetto al viaggio in auto e, allo stesso tempo, anche denaro e 42 chilogrammi di emissioni di CO2. Con i suoi 16 motori distribuiti su otto carrozze, il treno sfreccia a una velocità massima di circa 300 chilometri all'ora attraverso cinque regioni italiane. È omologato per 350 chilometri all'ora. Il design aerodinamico rende il Frecciarossa il treno più silenzioso e con meno vibrazioni prodotto in Europa. Prenotando in anticipo, il viaggio costa 37,90 euro in classe standard e 51,90 euro in classe business, mentre chi prenota a ridosso paga il doppio». Cifre importanti sono anche quelle relative al numero quotidiano di collegamenti alta velocità tra le principali città nazionali. Se tra Roma e Milano, infatti, circolano 160 treni al giorno, tra Berlino e Monaco di Baviera questo numero si ferma a 40. A conferma di una considerazione che ribadisce il concetto di quanto il treno abbia quasi completamente sostituito l'aereo sulla tratta che collega la capitale al capoluogo lombardo e reso decisamente meno attraenti i viaggi in auto su un tragitto lungo 572 chilometri che separa le due metropoli.

 

Nel lungo articolo tra i tanti interventi interessante quello di Andrea Giuricin, professore di Economia dei trasporti all'Università Bicocca di Milano. «I treni ad alta velocità –spiega Giuricin – hanno cambiato l'economia del nostro paese. Hanno cambiato anche la vita delle persone in Italia. Sulla lunga penisola mediterranea, ci si è avvicinati di più. Tra molte grandi città, il pendolarismo è diventato una routine quotidiana. Gli italiani si sforzano di ampliare il loro vantaggi. FS Italiane sta investendo oltre un miliardo di euro nell'acquisto di 46 nuovi treni ad alta velocità. Nell'espansione della rete ferroviaria veloce e delle connessioni trasversali, vengono investiti circa 24 miliardi di euro dal PNRR». Alla fine la Germania vince? Non nel trasporto ferroviario.