La presenza all’estero del Gruppo FS, il ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo, nuove assunzioni e gli ingenti investimenti finalizzati alle grandi opere del Paese sono stati tra i temi affrontati dall’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris nel corso del suo intervento a Italia genera futuro evento organizzato dal Corriere della Sera.
«Siamo beneficiari di grandi investimenti e con il PNRR ci sono stati già assegnatari 24 miliardi di euro dopo la rimodulazione. Al 31 dicembre 2023 abbiamo speso 7,7 miliardi di euro, abbiamo un 2024 e un 2025 sfidanti, ma stiamo marciando in linea con i target» afferma Ferraris sottolineando che «il 2023 si è chiuso con 16 miliardi di euro di investimenti segnando un anno record per il Gruppo FS in termini di capacità e sviluppo».
Ferraris ricorda la presenza all’estero del Gruppo FS e i traguardi ottenuti dal Polo Logistica, diventato il secondo operatore merci in Germania grazie all’acquisizione di Exploris da parte di TX Logistik e rispetto al trasporto merci su ferro in Italia aggiunge «abbiamo bisogno di nuova capacità perché il trasporto di merci su rotaia è il 10% ed è molto basso rispetto alla media europea del 20%, rischiamo di congestionarci». Il tema dello sviluppo della rete logistica è per Ferraris «l'elemento più critico per l'Italia in materie di infrastrutture e richiede investimenti per collegare porti e aeroporti al reticolo industriale del Paese».
Il numero uno di Ferrovie si sofferma anche sul ruolo strategico nell’Italia in quanto vero e proprio hub del Mediterraneo. «Il nostro Paese ha geograficamente un ruolo strategico perché è al centro del Mediterraneo. Ora stiamo soffrendo per quello che sta succedendo nel Canale di Suez e vediamo già degli effetti sia sul costo del noleggio delle grandi navi, ma anche sulla frequenza e sul numero di traffici e questo si ripercuote in una diminuzione nei volumi di trasferimento. Una volta superata questa crisi saremo nuovamente centrali con i nostri porti e dobbiamo essere centrali attraverso investimenti in infrastrutture che colleghino i nostri porti e aeroporti con il reticolo industriale del Paese e dell'Europa».
Tra i temi affrontati anche un piano sfidante di assunzioni che prevede l’ingresso di 40mila nuove figure professionali in dieci anni. «C'è bisogno di risorse specializzate, per questo abbiamo lanciato una serie di iniziative insieme ai ministeri competenti per riprendere le scuole professionali, rivalutarle e creare una domanda di tecnici favorendo una combinazione tra scuola e lavoro» afferma Ferraris aggiungendo che «la vera sfida è ovviamente investire in competenze e formazione e avremo fatto un buon lavoro come Gruppo FS, ma anche come Paese, se saremo stati capaci di capitalizzare questi investimenti in termini di competenze, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo di nuove professionalità».
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