La cura del territorio passa anche per la valorizzazione della propria memoria. Archeolog, società del Gruppo FS partecipata da Anas, Rfi, Italferr e Quadrilatero Marche Umbria, ha illustrato le attività che svolge quando si imbatte in ritrovamenti durante i cantieri di scavo stradali e ferroviari al convegno “Ferrovie italiane: architettura e ingegneria per la mobilità” organizzato da Italia Nostra e AIPAI (Associazione Italiana Patrimonio Archeologico Industriale).

 

“Lungo l’alta velocità Roma-Napoli sono stati rinvenuti 225 siti archeologici, una media di un sito ogni 500 metri di tracciato” ha dichiarato la presidente Ilaria Maggiorotti, spiegando alla platea che Archeolog segue la metodologia concordata con le Soprintendenze, che ha ispirato l’articolo 25 del codice dei contratti pubblici e che consiste negli studi per individuare il rischio archeologico, indagini preventive, scavi in estensione e mirate attività di valorizzazione. La finalità della società del terzo settore del Gruppo FS è, infatti, quella di conservare, restaurare e valorizzare il patrimonio archeologico che viene ritrovato durante le attività di scavo per la realizzazione di infrastrutture. 

In presenza di siti di particolare rilievo, come quelli rinvenuti sulla Roma-Napoli, sono stati necessari interventi particolari come apportare varianti al progetto iniziale, scavi al di fuori della fascia di esproprio, consolidamento o restauro parziale o totale delle strutture portate alla luce e valorizzazione dei reperti attraverso allestimenti museali o pubblicazioni. Proprio nel caso della linea alta velocità Roma-Napoli è stato calcolato che l’archeologia ha pesato per il 5% del costo complessivo dell’opera. Particolarmente ricca di ritrovamente anche la tratta Milano-Bologna, dove ci si imbatté in 100 siti.

 

 

Archeolog sta inoltre curando un progetto editoriale per raccontare in modo non specialisticio i più importanti ritrovamenti effettuati durante gli scavi, con relative schede e testi descrittivi, per valorizzare le attività archeologiche del Gruppo FS. Tra le iniziative in cantiere un accordo con il Ministero della Cultura per il rinnovo del protocollo di intesa, specifici accordi con realtà sul territorio come il Museo delle Navi Antiche di Pisa, che ospita relitti navali in eccezionale stato di conservazione che furono ritrovati durante i lavori per la realizzazione di una sede RFI vicino alla stazione di Pisa San Rossore nel 1998, mentre si sta valutando la possibilità di esporre reperti archeologici nelle stazioni ferroviarie.