Quota merci in crescita a doppia cifra: secondo dati previsionali, confermati dagli andamenti di gennaio, il Polo Logistica del Gruppo FS nel corso del 2023 aumenterà del 10% la quota merci intermodale che attraversa l'Italia da e verso l'Europa. Erano 5 miliardi e 300 milioni le tonnellate-chilometro trasportate nel 2022, che avevano già registrato un +4% rispetto al 2021.
Il dato consolidato nel mese di gennaio 2023 vede un +13,4% su scala nazionale e un +10,3% su scala internazionale. Un segnale positivo nella direzione di quanto previsto dal Piano industriale del Gruppo, presentato dall’AD Luigi Ferraris, che affida al Polo Logistica l’obiettivo di raddoppiare i volumi delle merci su ferro entro il 2030, dall’attuale 11%. L’intermodalità è la chiave di volta. Si tratta di cercare connessioni tra vari servizi offerti dalle società del Polo che coprono tutti i segmenti della catena del trasporto merci: dalla manovra al trasporto convenzionale fino allo stoccaggio di merce e al trasporto su ferro dei semirimorchi. Ma non basta: per la competitività del sistema occorrono partnership con altri settori del trasporto soprattutto perché, se è vero che il trasporto merci è competitivo sulle percorrenze superiori ai 300 km, occorre l’integrazione con altre soluzioni di trasporto per il primo e ultimo miglio.
INTERMODALE
Una crescita che dà lavoro e incremento anche ai terminal attraversati dai nuovi traffici. Il terminal di Marcianise si sta attestando come uno snodo importante dal Sud Italia al Nord Europa: sei treni a settimana nella relazione Catania-Marcianise, tutto al completo per le nuove tratte Verona-Marcianise, Segrate-Pomezia-Marcianise.
A partire dal 9 gennaio il terminal di Maddaloni-Marcianise, gestito da MIST, società del Polo Logistica del Gruppo FS, ha registrato un forte aumento di treni nazionali e internazionali. Le nuove relazioni di Mercitalia Intermodal che si attestano sul terminal sono: tre treni intermodali a settimana con destinazione Verona e altrettanti con destinazione Segrate e destinazione Catania. Il traffico verso il Brennero è passato da cinque a sette treni settimanali.
A febbraio ci saranno 100 treni in più al mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente con un totale di 38mila unità di carico di cui 13mila viaggeranno lungo la dorsale adriatica, da Verona a Bari. Si tratta soprattutto di semirimorchi che scelgono di salire sul treno.
Altri traffici già esistenti hanno goduto di un aumento di frequenza: il treno diretto in Polonia è passato da due a tre treni a settimana; il treno che dalla Campania raggiunge il Brennero, trazionato da Mercitalia Rail, passa da cinque a sette treni settimanali, il treno Marcianise-Pomezia è passato da tre a cinque treni a settimana. Per far fronte a questi incrementi, Mercitalia Shunting ha previsto, in tempi brevissimi, grazie a un accordo sindacale firmato lo scorso gennaio, l'inserimento di nuove risorse, tra cui gruisti e manovratori, un'ulteriore locomotiva. Passa da tre a quattro mezzi il parco rotabili dell’impianto e una nuova gru arriva a fine mese dal terminal di Pomezia. Anche a livello infrastrutturale sono stati acquisiti da RFI altri otto binari per la sosta dei carri e altri due per la lavorazione dei treni.
GRUPPO FS, IN CRESCITA IL TRASPORTO MERCI INTERNAZIONALI
Il Gruppo FS Italiane potenzia l’offerta di traffici internazionali delle merci da e per la Germania, inaugurando a gennaio ben 20 nuovi servizi: 14 servizi intermodali dal Nord della Germania (Lipsia, Lubecca) raggiungono Milano e Verona per essere in parte rilanciati al centro-sud Italia (Pomezia, Caserta, Bari e Catania) con una frequenza pluri-giornaliera. Inoltre, dal 22 febbraio la controllata TX Logistik AG aumenterà da quattro a sei il numero di viaggi settimanali di andata e ritorno sulla tratta tra Rostock e Verona. Il motivo della maggiore frequenza è l'aumento della domanda di trasporti di rimorchi su rotaia.
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