Digitalizzazione, ecosistema di infrastrutture e interoperabilità come strumenti di sviluppo: sono questi i temi su cui il Gruppo FS ha posto l’accento in occasione dell’evento Motore Italia in Veneto, il progetto di comunicazione con cui Class Editori accende i riflettori sulle imprese eccellenti che fanno girare e spingono l’economia del Paese. «Non esiste ormai un’infrastruttura – ha dichiarato il Chief Technology, Innovation & Digital Officer di FS Italiane, Roberto Tundo – che non sia nativamente digitale e connessa fin dal momento stesso in cui la si pensa, non soltanto nella fase di progettazione, ma in particolare nella sua gestione».
La H-Farm di Roncade (TV), società che aiuta i giovani a lanciare iniziative innovative supporta la trasformazione delle aziende verso il digitale, ha fatto da scenografia per Motore Italia, un format editoriale di successo dalla storia decennale, declinato non solo a livello nazionale, ma anche regionale, in questo caso focalizzato sul Veneto, con un appuntamento giunto quest’anno alla terza edizione.
Nell’ambito del panel A che punto sono le nuove infrastrutture, Roberto Tundo ha avuto modo di sottolineare l’impegno di Ferrovie dello Stato Italiane con un Piano industriale decennale sfidante che prevede 190 miliardi di investimenti, di cui 110 per lo sviluppo delle infrastrutture, in particolare ferroviarie. «La tecnologia è un elemento ormai fondamentale per la loro costruzione e senza un approccio nativamente tecnologico e digitale difficilmente possono essere create». Tecnologia e digitalizzazione, dunque, ma anche interconnessione e interoperabilità, perché ormai è impossibile anche solo immaginare un’infrastruttura come un’isola. Oggi è opportuno riflettere sull’idea di ecosistema: «Se disegno l'evoluzione di un’infrastruttura ferroviaria – ha proseguito Tundo – dovrò necessariamente accompagnarla con l’analisi di un’infrastruttura viaria, non è un caso che Anas sia parte del Gruppo FS». Un disegno infrastrutturale valido anche per quanto riguarda il trasporto merci. Un’infrastruttura deve avere «anche la capacità di dialogare attraverso il digitale, per fare in modo che sia integrata con altre infrastrutture quali porti, terminali, interporti, in un'ottica di sistema Paese».
Fondamentali per la circolazione e hanno diverse funzioni
27 novembre 2024