Le stazioni ferroviarie sono il cuore pulsante delle città: non solo luoghi di passaggio, ma veri e propri hub di mobilità urbana. Per la loro riqualificazione Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS, prevede nei prossimi 10 anni di investire oltre 5 miliardi di euro. Più di 600 stazioni sono già coinvolte in questo processo che punta a fare degli scali ferroviari dei punti di raccordo della città, in osmosi con il territorio con cui si connettono. Infrastrutture intelligenti, inclusive, accessibili, integratrici di cultura, comunicazione e cooperazione.

 

Nel 1992 il sociologo francese Marc Augé coniò il termine “non luoghi” per definire gli spazi propri delle infrastrutture di trasporto e non solo, privi di una propria identità relazionale e sociale. RFI intende far uscire le stazioni ferroviarie da questa dimensione, facendole diventare porte di accesso delle nostre città, vetrine dei nostri territori, integrate nei contesti urbani. Un processo di trasformazione che le vede al centro della nuova mobilità cittadina.

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I numeri delle stazioni italiane

Nel 2023, il numero di viaggiatori in transito nelle stazioni ferroviarie è aumentato del 19% rispetto all’anno precedente, per un totale di 1,35 miliardi di viaggiatori. Un livello quasi pre-pandemia, visto che nel 2019 il loro numero si attestava a 1,43 miliardi. Anche le principali stazioni, come Milano Centrale, Roma Termini e Napoli Centrale, hanno registrato lo stesso incremento rispetto al 2022.

Il piano di RFI per le stazioni italiane

La società del Gruppo FS punta a riqualificare più di 600 stazioni, con un investimento di oltre 5 miliardi di euro e interventi da realizzare gradualmente per la riqualificazione degli edifici di stazione, alcuni di notevole importanza storico/artistica, e il miglioramento dell’accessibilità. Ad oggi, infatti, sono 274 le stazioni che sono state rese accessibili da parte delle persone a ridotta mobilità.

Tra gli interventi in programma c'è la realizzazione di rampe e percorsi pedo-tattili, l’installazione di ascensori e l’innalzamento dei marciapiedi ad altezza 55 centimetri per agevolare l’accesso ai treni. Un costante dialogo con le associazioni delle persone con disabilità ha consentito, inoltre, di estendere la copertura del servizio di assistenza a supporto dei viaggiatori a ridotta mobilità, attualmente disponibile in oltre 330 stazioni. Il circuito, infatti, è in continua espansione.

 

Il piano punta, inoltre, a rendere le stazioni luoghi sempre più sostenibili, promuovendo interventi con materiali innovativi e a risparmio energetico. Nella nuova visione di stazione un ruolo importante è ricoperto dai piazzali antistanti limitrofi gli scali ferroviari, in cui troveranno spazio sempre più aree verdi.

 

RFI è anche il principale soggetto attuatore del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che entro il 2026 prevede interventi di restyling e miglioramento dell’accessibilità in 38 stazioni al centro sud, con un investimento di 345 milioni di euro.

 

Saranno, inoltre, riqualificate 9 stazioni delle città del centro-Italia colpite dal sisma del 2016 e 10 stazioni delle località che ospiteranno le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Coinvolte nel Piano Stazioni di RFI anche 7 stazioni di Roma, in vista del Giubileo del 2025

Quali sono le principali stazioni coinvolte?

Tra gli interventi principali messi in campo da RFI figura quello di Venezia Mestre, del valore complessivo di 100 milioni di euro. Qui, con il coinvolgimento di FS Sistemi Urbani, si punterà a rendere la stazione più moderna, funzionale e accessibile. La gara di appalto partirà a breve per un progetto che riguarderà una nuova opera di attraversamento dei binari, il potenziamento del trasporto dei viaggiatori in ottica intermodale e una migliore accessibilità, attraverso un design inclusivo e privo di barriere architettoniche.

Stazione Mestre

Per quel che riguarda la stazione di Bergamo, RFI ha aggiudicato la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di potenziamento dello scalo, che diverrà un hub di riconnessione urbana e mobilità sostenibile. L’appalto dal valore di oltre 100 milioni di euro prevede l’attivazione di una prima fase funzionale della nuova stazione entro il 2026.

 

Nel mese di agosto è stata aggiudicata anche la gara d’appalto del valore di circa 143 milioni di euro per la progettazione esecutiva e la realizzazione del nuovo Hub della stazione di Bari Centrale, per la riconnessione urbana e la mobilità sostenibile che prevede un nuovo parco urbano e il rinnovamento delle aree esterne.

Stazione Bergamo

Sempre al sud, a Palermo con un investimento di oltre 20 milioni di euro si prevede, anche con il coinvolgimento di FS Sistemi Urbani, di riqualificare e rendere pienamente accessibile la stazione Centrale; già realizzati spazi verdi e panchine, mentre continuano i lavori per il restauro architettonico e degli affreschi e per un moderno progetto di illuminazione. In corso anche i lavori di accessibilità, partiti già gli interventi sul primo marciapiede, a seguire si prevede di adeguare progressivamente tutte le banchine e le pensiline. Il progetto ha previsto anche la riqualificazione dell'area dell'ex primo binario, collegandola tramite un percorso pedonale con l’adiacente area di interscambio con parcheggio e bus. 

Stazione Perugia

Punta deciso alla riqualificazione urbana al servizio della cittadinanza, invece, il progetto di Perugia che prevede la realizzazione nei locali della stazione di uno studentato universitario. Nel capoluogo umbro, infatti, Regione Umbria, il Comune di Perugia, RFI e l’Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario dell’Umbria hanno infatti siglato l'accordo che farà nascere una struttura in grado di ospitare fino a 89 studenti in 67 alloggi (22 stanze singole, 39 stanze doppie e 6 alloggi dedicati a persone con mobilità ridotta).  Lo studentato è parte di un più ampio progetto di restyling dell’intero fabbricato viaggiatori della stazione di Perugia.