In apertura, un momento del Villaggio della Terra di Roma (2018)
Che si tratti di coronavirus o della crisi climatica, non possiamo rinunciare a combattere. Al contrario, spostiamo le nostre energie e i nostri sforzi verso nuovi modi di mobilitare il mondo all’azione », si legge su earthday.org. Una maratona online è l’unica soluzione per partecipare tutti, uniti ma distanti, e riflettere ora più che mai sulle misure da attuare per difendere la salute nostra e del pianeta. Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, e la testimonial, ex schermitrice e pluricampionessa olimpica Valentina Vezzali ci raccontano il progetto Villaggio per la Terra, che quest’anno dalla consueta sede in Villa Borghese a Roma trasloca sul web. Con un programma di eventi e iniziative importanti da seguire in streaming come la Maratona Earth Day 2020. Personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport e della scienza, ma anche giornalisti e rappresentanti istituzionali si alternano in diretta con approfondimenti, testimonianze, performance artistiche e culturali per lanciare un messaggio di speranza e di amore per il Pianeta.
Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia
Come sta vivendo questa situazione di emergenza nazionale e mondiale, e quale appello diffonderà in occasione della Giornata della Terra?
Il primo pensiero non può che andare alle vittime di questa tragedia globale che soffoca il respiro dei pazienti e dei loro cari, spesso costretti ad assistere a distanza alla loro dipartita. Il Covid-19 ci ha fatto sentire sulla pelle quanto piccolo sia in realtà questo nostro pianeta. Intere generazioni lo hanno vissuto come luogo di conquista, dalle risorse infinite che potevano essere depredate a sazietà. La verità, però, è che siamo un ecosistema fragile nel quale la vita è resa possibile da equilibri delicatissimi, dove anche i microrganismi possono produrre effetti devastanti.
Qualche anticipazione sulla maratona online per la Giornata della Terra del 22 aprile?
Earth Day è un network mondiale che conta oltre 75mila partner in 193 Paesi. Coinvolgiamo ogni anno più di un miliardo di persone e in questo 50esimo anniversario puntavamo a raddoppiare il numero dei partecipanti. Il coronavirus ci ha spinto a spostare online gli eventi colossali nei quali erano coinvolti personaggi come Leonardo di Caprio, Sting, Paul McCartney. L’Italia è chiamata ad aprire le celebrazioni assieme a papa Francesco, che può considerarsi il più autorevole e noto ambientalista del secolo. Il Pontefice dedica l’udienza del 22 aprile proprio a questo tema. Quindi, grazie al web, la promessa di festeggiare l’Earth Day insieme a lui viene mantenuta. Seguiteci su earthdayitalia.org e villaggioperlaterra.it.
Papa Francesco e il presidente di Earth Day Italia, Pierluigi Sassi, incontrano il pubblico del Villaggio per la Terra (2018) © Daniele Romagnoli
Cosa si sente di dire rispetto alla mancata tutela dell’ambiente e delle specie animali che inevitabilmente compromette l’ecosistema e la salute del pianeta?
Il cambiamento climatico e lo sfruttamento delle risorse naturali in misura molto superiore alla capacità della Terra di rigenerarle stanno infliggendo ferite profonde al mondo che conosciamo. I nostri figli vivranno una natura molto più povera di bellezza. Migliaia di specie sono già estinte e altre, come la tigre, sono condannate. Il clima sarà sempre più ostile e pericoloso, l’acqua scarseggerà e l’innalzamento dei mari causato dallo scioglimento dei ghiacciai cancellerà molte delle terre conosciute. Tutto questo non perché manchino alternative, bensì perché pochissimi ricchi devono continuare ad accumulare tanto di quel denaro che non avranno mai la possibilità di spendere. Otto uomini da soli, oggi, hanno la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta, quasi quattro miliardi di persone. Ha senso? E sapete perché questo succede? Perché ci facciamo ingannare da finti bisogni e da un inutile desiderio di accumulo. Consumiamo meno e viviamo meglio, è l’unica strada.
Dove vorrebbe andare – e perché – appena finirà l’emergenza coronavirus?
A Milano. Questa splendida città teneva in piedi l’economia e l’immagine del nostro Paese ed è stata devastata più di ogni altra dalla pandemia. Il mio impegno civile sposterà il suo baricentro verso il meraviglioso capoluogo lombardo, che rappresenta secondo me la migliore icona di un’Italia che non mancherà di rialzarsi.
Valentina Vezzali, testimonial e ospite del Villaggio per la Terra (2018)
© Lorenzo Gobbi/Smile Vision Srl
Valentina Vezzali, testimonial Villaggio per la Terra
Come sta vivendo questo difficile momento?
È una situazione inattesa a cui credo che nessuno fosse preparato. Sicuramente è un momento di ansia e preoccupazione, ma è anche un’occasione di riflessione e riscoperta di alcuni valori importanti come la famiglia. Da sportiva apprezzo molto lo spirito di squadra che sta emergendo da più parti d’Italia. Salvo rare eccezioni, siamo tutti convinti di dover contribuire a questa sfida, anche semplicemente restando a casa.
Farà parte della maratona online di questa edizione del Villaggio della Terra…
Per me è un onore: questa iniziativa e la campagna #4women4earth stanno diventando degli importanti appuntamenti annuali, soprattutto perché veicolano messaggi fondamentali in modo nuovo ed efficace. Quello che stiamo vivendo deve portarci a comprendere meglio quanto siamo tutti legati in questo mondo ormai senza confini. E che i comportamenti di ognuno innescano un meccanismo corale che può essere nocivo o positivo per l’intera comunità. In tal senso, il rispetto della natura dev’essere il motore propulsivo di ciascuno, iniziando dai piccoli gesti quotidiani.
L’ambiente e lo sport, per tutti e di tutti. Quale equilibrio possibile?
La soluzione ruota attorno a una parola: rispetto. Lo sport è la culla del rispetto delle regole, degli avversari, degli arbitri e, in primo luogo, del rispetto di sé. Chi rispetta se stesso non può non avere cura dell’ambiente in cui vive e da cui trae sostentamento. Ecco perché ritengo che fare sport faccia bene all’ambiente: ti porta a guardare al mondo intorno come a una realtà strumentale e utile al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Un augurio per il 50esimo Earth Day?
Spero che si possa vedere il mondo prendere consapevolezza e stringersi in un unico abbraccio intriso di solidarietà reciproca. Ci sono tante sfide che dobbiamo affrontare ogni giorno e, se non lo si fa uniti e consapevoli di esserlo, anche la più semplice si rivelerà ardua.
Dove vorrebbe andare – e perché – appena finirà l’emergenza coronavirus?
A Milano. Ho voglia di rivedere questa città tornare a essere viva, attiva e vivace. Sarà il segnale che tutto è davvero finito ed è andato bene.
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