In apertura, Sayon Diarra, sarta artigiana migrante del Mali, indossa una maxi skirt e un kimono double-face della collezione Fall-Winter 22, creati con lana italiana e tessuto wax africano © Laboratorio Coloriage
Rossi vivaci, blu intensi e bianchi purissimi. Un lavoro che rispetta i tempi e le esigenze umane, allontanando stress e frenesia. Una moda etica, distante dalla fast fashion per qualità dei materiali, ma soprattutto per il rispetto delle persone e dell’ambiente.
Questo è lo spirito che muove Coloriage, progetto di laboratorio e boutique nato dall’incontro tra Valeria Kone, ex ricercatrice con esperienza nel settore, e il sarto senegalese Khassim Diagne. Particolarità dell’iniziativa, che ha la sede principale nel quartiere Testaccio di Roma, è la scuola di sartoria gratuita, aperta a persone migranti, rifugiate e disoccupate. Con la guida di designer e sarti professionisti, gli allievi possono specializzarsi nel settore e conquistare l’indipendenza economica tramite un lavoro soddisfacente.
Una lezione della Scuola di moda gratuita con Clara Tosi Pamphili © Laboratorio Coloriage
Molti non arrivano del tutto impreparati alla macchina da cucire visto che la tradizione di artigianato e tessitura è radicata in gran parte del territorio africano. La storia di ognuno di loro può essere in qualche modo riassunta nell’esperienza emblematica del cofondatore Diagne, sarto esperto che in Italia non riusciva a trovare un’opportunità lavorativa in linea con le sue competenze.
È per risolvere questo problema che decide di fondere la sua sensibilità con quella di Kone, che durante un’esperienza lavorativa in Asia si era interfacciata con i problemi della fast fashion. Per poi scoprire, durante un viaggio in Mali, il fascino della cultura tessile artigianale. Obiettivo di Coloriage è dunque diventare un punto di riferimento per i migranti che, giunti nel nostro Paese, hanno difficoltà a far valere le proprie qualifiche. E, allo stesso tempo, proporre una moda rispettosa dei lavoratori e dell’ambiente.
Cappotto Koori della collezione Fall-Winter 22 © Laboratorio Coloriage
Mentre le stoffe del laboratorio provengono da Mali, Senegal e Costa d’Avorio, i capi di abbigliamento e gli accessori sono tutti prodotti in Italia dai sarti e dagli allievi della scuola. Tra i loro insegnanti, oltre a Diagne che tiene il corso di modellistica, c’è la storica del costume Clara Tosi Pamphili, docente dell'Accademia delle belle arti di Roma che insegna storia della moda e progettazione. A loro si alternano designer provenienti da brand del lusso come Gucci e Bottega Veneta.
Dalla boutique escono capi di abbigliamento, accessori per la persona e la casa dal carattere unico. I kimono di taglio asiatico incontrano le coloratissime geometrie africane, il cotone wax – lavorato con la cera per mantenerne la brillantezza – si adatta perfettamente ai complementi di arredo per la tavola. Una fusione culturale tra lavoro certosino sui tessuti e idee innovative, che generano non solo bei prodotti ma anche integrazione professionale e, dunque, sociale. Un’oasi di sostenibilità e solidarietà.
Articolo tratto da La Freccia
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