La solidarietà come valore condiviso, per sostenere concretamente le persone vulnerabili e in difficoltà. Se ne è discusso a Bari in occasione dell’ottava tappa del Giro d’Italia della Responsabilità Sociale d’impresa. “Innovare la sostenibilità nell’era del cambiamento”: questo il titolo della tappa barese a cui ha partecipato anche il Gruppo FS con la responsabile People Care di FS Paola Longobardo, che ha illustrato le azioni concrete messe in campo dal Gruppo per promuovere l’inclusione sociale.
Sono tanti, infatti, i progetti che pongono il Gruppo FS al fianco dei cittadini in difficoltà. Come quelli che vedono protagoniste le reti degli Help Center attualmente presenti a Roma, Milano, Chivasso, Genova, Bologna, Firenze, Pescara, Foggia, Napoli, Catania, Bari, Messina, Torino, Reggio Calabria, Brescia, Rovereto, Pisa e Cagliari. Figlie di un accordo quadro con ANCI, le strutture forniscono servizi di orientamento e assistenza sociale rivolti ad adulti, nuclei familiari, immigrati.
Grazie a questa Rete, ospitata in locali concessi in comodato d’uso gratuito alle Associazioni che operano sui territori, è stato possibile negli ultimi anni far fronte ad un’emergenza sociale amplificata dalla pandemia non solo attraverso l’azione diretta, ma anche grazie alla continua tessitura, da parte degli enti gestori, di una rete di protezione che ha permesso a chi vive in strada di trovare un aiuto concreto e, appena possibile, di accedere a tutti i necessari dispositivi sanitari.
Oltre agli Help Center, all’interno di locali ferroviari concessi in comodato d’uso gratuito dal Gruppo FS, ci sono i Centri d’Accoglienza gestiti dal mondo dell’associazionismo italiano. In particolare, a Roma e Milano i centri offrono un servizio residenziale destinato ad ospitare temporaneamente, nelle ore serali e notturne, persone adulte senza una adeguata sistemazione abitativa. A loro queste strutture offrono un posto letto, un pasto caldo, servizi igienici e di lavanderia.
Anche le stazioni sono diventate negli anni un prezioso luogo di sussidio per la cittadinanza, grazie alla messa a disposizione della collettività di quegli spazi prima occupati da personale ferroviario e poi in disuso. In circa 450 stazioni, infatti, RFI (Gruppo FS) ha siglato alcuni Protocolli d’intesa con Associazioni no profit come Legambiente, Centro Servizi Volontariato, Associazione Italiana Turismo Responsabile, Legacoop sociali e tante altre. Obiettivo: garantire la qualità del riuso delle stazioni con progetti di elevato valore sociale.
Le linee dismesse, inoltre, sono le protagoniste di un progetto di riqualificazione sociale e ambientale. Le infrastrutture non più in uso come tracciati ferroviari, collocati spesso in territori di straordinaria bellezza sono oggetto di progetti di valorizzazione attraverso la trasformazione in greenways. Oltre 1.200 km di linee potranno così diventare un network di mobilità sostenibile, e i fabbricati non più utilizzati lungo le linee si prestano a diventare ostelli, ristoranti, ciclostazioni, creando nuove opportunità di business e fornendo così un contributo all’economia locale nel solco dello sviluppo del turismo sostenibile.
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