Filati biologici di Cangiari © Goel
Innescare percorsi di cambiamento e riscatto attraverso il lavoro, la promozione sociale e un’opposizione attiva alla ‘ndrangheta e alle massonerie. È questo l’obiettivo di Goel-Gruppo cooperativo, una comunità di persone, aziende e imprese sociali nata nel 2003 in Calabria. «Il nome ha radici bibliche e significa appunto “il riscattatore”, con riferimento alla funzione di liberazione che il gruppo intende rivestire nei confronti delle fasce sociali più emarginate», spiega il co-fondatore e presidente di Goel Vincenzo Linarello.
Come si conciliano i concetti di etica, comunità e lavoro giusto in una terra bella ma ricca di contraddizioni come la Calabria?
Noi non puntiamo a vincere ma a convincere, cioè a perseguire il consenso come strumento di cambiamento vero e duraturo. Ma vogliamo anche diffondere l’idea del vincere con, ovvero la convinzione che i percorsi etici di trasformazione debbano consentire a tutti di vincere insieme, producendo il minor numero possibile di sconfitti. Goel promuove un’etica efficace, che non è solo giusta ma accessibile e ricompensa chi la pratica. Attraverso le nostre attività cerchiamo di dimostrare che questa è l’unica via per il riscatto sociale e lo sviluppo economico della Calabria. Se dimostriamo che l’etica è efficace, infatti, allora proveremo che la ‘ndrangheta non è solo ingiusta ma fallimentare, anche per i suoi stessi affiliati.
Quali sono le attività di Goel?
Il gruppo è composto da 13 cooperative sociali e due agricole, 32 aziende prevalentemente agricole, due associazioni e una fondazione. E offre lavoro a circa 350 lavoratori dipendenti oltre che a decine di professionisti e collaboratori esterni. Le attività spaziano in settori molto diversi, proprio per dimostrare che l’etica può essere efficace in vari campi. Con il marchio Goel Bio, per esempio, aggreghiamo aziende agricole biologiche che si oppongono alla ‘ndrangheta, molte delle quali hanno subito ripetute aggressioni. I nostri produttori si sono dati un rigoroso protocollo di controllo della filiera, per garantire il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori. E non solo trovano sbocchi di mercato ma ricevono per ciò che vendono un prezzo più alto della media. Si dimostra così che combattere la 'ndrangheta conviene.
Di quali altre attività vi occupate?
Operiamo nel settore sociale e sanitario, accogliendo bambini e adolescenti che provengono da percorsi di devianza, emarginazione e violenza e curando le persone con malattie mentali in apposite strutture residenziali terapeutiche. Abbiamo organizzato diverse attività di accoglienza di migranti che chiedevano asilo politico e minori stranieri non accompagnati, promuovendone l’integrazione nei piccoli comuni del territorio. Inoltre, attraverso il tour operator I viaggi del Goel, ci siamo specializzati in turismo responsabile, proponendo itinerari che favoriscono il legame e il coinvolgimento dei visitatori con le comunità locali calabresi.
Agrumi da agricoltura biologica © Goel
Come funzionano le vostre proposte turistiche?
Nei pacchetti vengono inserite aziende che si oppongono alla ‘ndrangheta o strutture confiscate alla mafia come l’eco-ostello Locride, uno dei più sostenibili della regione. La struttura è nel centro di Locri, in provincia di Reggio Calabria, a 1.600 metri dal mare, offre 45 posti letto e un’immersione in un futuro green: illuminazione ecologica, energia elettrica fotovoltaica, solare termico, cosmetici organici, detersivi eco o da filiere di riciclo, materiale informativo paperless, colazione biologica, controllo della qualità dell’aria. Oltre a una dotazione informatica all’avanguardia perfetta per i nomadi digitali, dalle postazioni per il pc alla smart tv e le lavagne touch. Infine, del gruppo fa parte anche Cangiari, il primo marchio etico nel segmento alto della moda italiana, nato per dare futuro ai preziosi tessuti della grande tradizione artigianale calabrese, che rischiava di scomparire. I filati utilizzati sono biologici, naturali ed ecologici e nella filiera produttiva vengono inserite donne disoccupate o svantaggiate.
Se pensa al futuro quale occasioni vede per Goel e per la sua terra?
Tutte queste attività dimostrano che l’etica è l’unica via possibile. La ‘ndrangheta, il clientelismo e la corruzione non offrono nessun futuro alla nostra terra. Siamo stati più volte intimiditi e danneggiati ma non ci siamo arresi. Qualche anno fa abbiamo anche cominciato a rispondere agli attentati organizzando veri e propri eventi, le Feste della ripartenza. La ‘ndrangheta ci voleva gementi e piangenti e noi facevamo festa insieme alla comunità locale, supportati dall’opinione pubblica nazionale. Non solo abbiamo riparato tutti i danni subiti, ma siamo ripartiti più forti di prima. La mafia ha capito che ci stava rafforzando e dopo tre Feste della ripartenza si è arresa: è da sei anni che non riceviamo più danneggiamenti seri. Quando le persone si mettono insieme sono forti e libere e nessuno può fermarle. Molti si stanno aggregando a Goel, soprattutto donne e giovani, e presto ci lasceremo alle spalle un passato di violenza e sopraffazione.
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