In apertura un reperto ritrovato durante gli scavi 

Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, durante i lavori per l’ampliamento del terzo binario tra Pescara Centrale e Pescara Porta Nuova, ha scoperto nuovi resti archeologici del Bastione San Vitale. Il ritrovamento è avvenuto durante le operazioni di demolizione delle fondazioni di un muro in cemento armato. Già nel marzo del 2020 ritrovò, durante i lavori, parti della fortificazione e il contrafforte con i resti di locali annessi.

 

In particolare, i lavori hanno riportato alla luce un segmento murario lungo circa 7 metri e largo 1,40 metri, di cui sia i materiali che la tecnica costruttiva utilizzati sono riconducibili alla storica piazzaforte cinquecentesca di Pescara. Inoltre, durante gli scavi, necessari alla realizzazione di una nuova pista ciclabile, sono emersi ulteriori setti murari di lunga estensione e una soglia con l’alloggiamento del cardine di una porta. Gli studi per risalire alla datazione di questi reperti sono attualmente in corso, ma i primi indizi sembrano suggerire un’età coerente con le strutture finora rinvenute e quindi una frequentazione dell’area prolungata nel tempo.

Reperti archeologici

I resti del Bastione San Vitale

Le ricerche, avviate nel 1989 dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo nel quartiere di Porta Nuova, hanno evidenziato una pluristratificazione di una lunga continuità di vita che dall’abitato romano di Ostia Aterni arriva fino all’età moderna, senza avere tracce però del periodo medievale. Qui Filippo II, nel XVI secolo, ordinò la costruzione di una grande fortezza per difendere il confine settentrionale del regno di Napoli (originariamente composta da sette bastioni).

 

I lavori, dopo i ritrovamenti del 2020, sono proseguiti con la sorveglianza archeologica prescritta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Chieti e Pescara. Inoltre. dopo l’integrazione delle opere ferroviarie con la tutela e la valorizzazione dei resti archeologici, la Soprintendenza ha approvato un progetto di recupero e messa in sicurezza del sito presentato da RFI che combina adeguatamente queste esigenze. Il progetto, finanziato con un investimento di 1,2 milioni di euro, tutela non solo i resti del Bastione San Vitale ma anche a valorizzare l’area circostante includendo un percorso ciclabile, pedonale e viario adiacente al tracciato ferroviario. La copertura degli ambienti e la canalizzazione delle acque piovane poi serviranno a prevenire i danni causati dalla vicinanza al mare, mentre un’adeguata ventilazione delle murature e delle pavimentazioni antiche ridurrà l'umidità risalente dal terreno, portando ad una limitazione dei danni legati al deterioramento dei materiali. 

Reperti archeologici

I resti del segmento murario

Il Gruppo FS, grazie ad Archeolog, si impegna a conservare, restaurare, promuovere e valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico portato alla luce durante la realizzazione ed il potenziamento dei nuovi assi viari e ferroviari italiani.             L’associazione non profit nata nel 2015 e composta dalle società del Polo Infrastrutture RFI, Anas con la controllata Quadrilatero Marche UmbriaItalferr, lavora costantemente per la valorizzazione dei reperti archeologici, che rappresentano un contributo diretto alla promozione della storia, della cultura italiana e del turismo.