Costo della bolletta energetica e autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, rispetto dei tempi di attuazione del PNRR, crescita estiva della domanda di mobilità ferroviaria. Sono alcuni dei temi toccati da Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo FS, in un’intervista rilasciata a margine del Forum Ambrosetti, a Cernobbio, nella quale ha illustrato l’impegno del Gruppo e del suo Piano industriale a sostegno del Paese, in un frangente storico così delicato come l’attuale.
«L’energia per noi è un tema importante, siamo un’azienda energivora, consumiamo circa il 2% della domanda nazionale. Perciò abbiamo lanciato un piano per autoprodurla valorizzando i nostri spazi non più funzionali all’esercizio ferroviario. A medio-lungo periodo l’obiettivo è coprire almeno il 40% della nostra domanda interna di energia, circa 2,6 TWh, prevalentemente attraverso fonte solare ed eolica. A ciò si uniscono i nostri piani di efficienza energetica di breve e medio periodo, come ad esempio il progetto per ottimizzare l’utilizzo di energia da trazione».
Scontata la domanda sul possibile incremento dei prezzi dei biglietti ferroviari (peraltro gli unici non regolati e su cui Trenitalia può agire liberamente sono quelli delle Frecce). Il tema, ha fatto capire Ferraris, nonostante l’aumento del costo dell’energia, non è all’ordine del giorno, forte è la consapevolezza, infatti, di quanto sia importante «contenere il prezzo del biglietto del treno, che oggi rappresenta uno dei punti chiave per lo sviluppo di una mobilità sostenibile».
Ferraris ha descritto le attività del Gruppo FS per contribuire alla transizione energetica ed ecologica del Paese, alle prese con la crisi energetica in atto, e le altre azioni intraprese per contribuire al rilancio infrastrutturale nazionale nel rispetto delle scadenze previste dal cronoprogramma del PNRR.
«Una delle nostre aree di attività - ha spiegato Ferraris - è legata alla realizzazione delle infrastrutture: business regolato e guidato da investimenti che oggi sono sottoposti a una forte pressione sia sui prezzi dei materiali sia sulla logistica, con effetti diretti sulla nostra filiera dei fornitori. Insieme al Governo abbiamo adeguato i costi di realizzazione delle opere anche del 30-40% e ciò ha consentito di mantenere il passo per rispettare il target del 2026. Abbiamo introdotto anche delle clausole di revisione di prezzo bidirezionali, quindi se ci dovesse essere una riduzione dei prezzi ne beneficeremo noi e tutta la collettività».
Ferraris sottolinea che c’è stata un’impennata forte dei costi di logistica, ma ora «vediamo dei segnali di progressivo riassorbimento, per esempio nel prezzo di alcune materie prime». Inoltre, ha aggiunto che «a livello di sistema va introdotta una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento, diversificando i fornitori di energia e di materie prime».
Sul completamento dei progetti legati al PNRR, Ferraris ha spiegato che «gli investimenti previsti condurranno a una crescita di capacità della rete ferroviaria del 20% e a una diminuzione dei tempi di viaggio fino ad andare da Genova a Milano con l’Alta Velocità in meno di un’ora e tra Bari e Napoli in 2 ore». Ma il focus non è solo limitato ai passeggeri. «Bisogna far crescere il trasporto merci su treno – ha detto Ferraris – gestendo la filiera in maniera integrata con terminali multimodali che incentivino sulla lunga distanza la ferrovia e facilitino nell’ultimo miglio, tra i 100 e i 200 chilometri, l’uso dell’autotrasporto».
Giudizio positivo sull’estate che sta per concludersi in termini di numero di viaggiatori. «Siamo arrivati su livelli pre-covid e in alcuni casi li abbiamo superati – ha concluso Ferraris - e ora stiamo lavorando a una piattaforma digitale che metta meglio in connessione i nostri servizi, sia ferroviari sia stradali affinché i nostri clienti possano pianificare in maniera integrata il loro viaggio e acquistarlo con un solo biglietto».
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