Immagine: Barcode, 2004

Non ama mettere in piazza la sua vita privata e, anzi, sembra quasi che ritenga l'anonimato una sorta di super potere. Nato presubilmente a Bristol, in Inghilterra, forse negli anni '70, Banksy è l'esponente simbolo della street art, inserito nel 2019 da ArtReview nella classifica delle cento personalità più influenti nel mondo dell’arte. Nessuno, a parte amici intimi e collaboratori stretti, conosce la sua identità. Si sa solo che si è formato nella scena underground di Bristol, appunto, dove ha collaborato con diversi artisti e musicisti dagli anni '90. E poi è iniziata la colonizzazione a suon di performance, graffiti e incursioni, grandi e importanti metropoli, da Londra a New York passando per Gerusalemme e Venezia. 

 

Per questo non si può mancare la mostra Banksy A Visual Protest, al Chiostro del Bramante di Roma dall'8 settembre 2020 all'11 aprile 2021. Oltre 90 opere intrise di ironia, denuncia, politica, intelligenza, protesta, in un percorso rigoroso, raccontano il mondo di questo street artist. All’interno dell’architettura cinquecentesca dello spazio espositivo si crea un mix insolito con i celebri capolavori come Love is in the Air, Girl with Balloon, Queen Vic, Napalm, Toxic Mary, HMV e le stampe per Barely Legal.

 

Tutte le opere provengono da collezioni private: si passa da stampe su carta o tela fino a una selezione di creazioni uniche realizzate con tecniche diverse dall’olio o dall’acrilico su tela allo spray su tela, dallo stencil su metallo o su cemento ad alcune sculture di resina polimerica dipinta o di bronzo verniciato.

 

Con questo nuovo progetto espositivo DART – Chiostro del Bramante prosegue il suo impegno nel raccontare al pubblico l’arte attraverso i protagonisti, con una grande apertura verso i linguaggi più diversi della contemporaneità. 

HMV, 2004