In apertura: l’esterno della villa di Alberto Sordi (2020) ©Serena De Angelis
Apre finalmente oggi, 16 settembre, la mostra Il Centenario - Alberto Sordi 1920-2020, un’esperienza immersiva negli spazi privati della villa dello storico attore. Finalmente, perché l’esposizione doveva essere inaugurata lo scorso 7 marzo, ma a causa del Covid-19 era stata spostata prima al 2 aprile e poi a data da destinarsi. Se il giorno tanto atteso (e definitivo) era stato poi comunicato già a maggio, la vera novità l’ha data solo ieri la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, durante la presentazione dell’iniziativa alla stampa.
Il teatro della villa resterà aperto in modo permanente per ospitare la proiezione dei film dell’indimenticabile maestro del cinema. Un bel regalo ai tanti romani e non solo che si auguravano di poter accedere a questo gioiello architettonico della Capitale anche al termine della mostra. Così da poter tenere ancora vivo quel legame sempre forte tra Sordi e la sua città natale.
Per quanto dell’Albertone nazionale si sia già visto, detto e scritto tanto, c’è un aspetto della sua vita ancora tutto da scoprire, persino oggi, a 17 anni dalla scomparsa: la sua esistenza privata, le passioni, le emozioni, in pratica quanto ha sempre voluto tenere segreto, lui che era tanto espansivo nel lavoro quanto riservato nelle questioni personali. Come d’altronde ha dichiarato a Enzo Biagi in un’intervista per il programma di Rai3 Cara Italia: «Io la tristezza la nascondo… ho capito che non importa niente a nessuno delle mie tristezze, perciò non mi confido mai e dico: “Tutto bene, tutto bene”. Me la tengo per me».
È questo volto inedito e profondo dell’attore il grande protagonista della mostra al Celio prodotta e organizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare. Una rassegna che, per festeggiare un secolo dalla nascita dell’indimenticato interprete, porta il visitatore direttamente nel vivo della sua intimità, racchiusa nell’incantevole villa romana nascosta nel verde di Caracalla, aperta per la prima volta al pubblico. L’evento consente «di scoprire un Sordi che va oltre i successi cinematografici», spiega Alessandro Nicosia, curatore dell’esposizione, «e di conoscere storie che talvolta circolavano a proposito del suo privato». Un Sordi speciale, vero, un benefattore, un amante degli animali e delle belle donne, un collezionista d’arte. Come spiega anche Gloria Satta, co-curatrice della mostra con Vincenzo Mollica, nell'intervista per FSNews.
Fino al 31 gennaio 2021 ci si può immergere nelle stanze e nel giardino che lo hanno avvolto nella quotidianità, districandosi come se si fosse suoi graditi ospiti tra ambienti, oggetti, memorie, documenti, fotografie e video inediti che restituiscono un ritratto a tutto tondo di Sordi come uomo, non solo come attore. Innamorato a prima vista di quella che sarebbe diventata la sua dimora: decise, infatti, di acquistare la costruzione tra via Druso, al Celio, e piazzale Numa Pompilio, progettata negli anni ‘30 dall’architetto Clemente Busiri Vici, solo poche ore dopo averla visitata nella primavera del 1954. Un colpo di fulmine comprensibile ammirando oggi la villa in tutto il suo splendore.
Alberto Sordi nel giardino della sua villa a Roma, durante un’intervista (1974) ©Reporters Associati & Archivi Srl
L’iniziativa dedicata al centenario sordiano va comunque al di là dell’ex residenza dell’attore: nella tensostruttura esterna alla villa, in uno spazio aperto a cui si può accedere gratuitamente, viene proiettato un filmato curato da Istituto Luce Cinecittà, mentre il Teatro dei Dioscuri al Quirinale ospita una seconda sezione della mostra con un focus su Storia di un italiano, il programma televisivo andato in onda su Rai2 tra il 1979 e il 1986, tanto amato dallo stesso Sordi che ne era ideatore e conduttore. Per conservare nella libreria di casa un ricordo di queste celebrazioni, sono disponibili inoltre due cataloghi, uno dedicato alla mostra, Alberto Sordi. 1920 2020 (a cura di Alessandro Nicosia con Vincenzo Mollica e Gloria Satta - Skira, pp. 256 € 35) e l’altro alla residenza, Villa Sordi (Skira, pp. 104 € 25).
Tra memorabilia, immagini e pagine, l’iconografia variegata che risulta dal grande evento capitolino ravviva ancora una volta il ricordo gioioso e, al tempo stesso, commovente di un uomo che è riuscito a entrare nel cuore e nella memoria delle generazioni che lo hanno vissuto, come di quelle successive.
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