In cover, Nagano, Japan (2018) © Steve McCurry

Gli animali conquistano l’attenzione di Steve McCurry da oltre 30 anni, in particolare dal 1992, quando va in missione nei territori della guerra del Golfo per documentare il disastroso impatto del conflitto sull’ambiente. Qui immortala cammelli che attraversano pozzi di petrolio in fiamme e uccelli migratori interamente cosparsi di olio nero. Nello stesso anno, quel reportage riceve il prestigioso Word Press Photo dalla Children Jury, un comitato molto speciale composto da bambini di tutte le nazioni. Da quel momento, il suo sguardo non smetterà più di posarsi sugli animali.

 

Oggi, nella Palazzina di caccia di Stupinigi (TO), 60 scatti iconici raccontano al visitatore storie di vita quotidiana dove uomini e animali sono indissolubilmente legati. Talvolta diventano strumenti di sopravvivenza, sfruttati come unica risorsa in condizioni di miseria, altre volte vengono amati e scelti come compagni di vita, per sincero e simbiotico affetto o per sentirsi meno soli.

 

«Animals è un affresco composto per riflettere sul fatto che non siamo soli in questo mondo, ma circondati da altre creature viventi che condividono la nostra stessa terra. Tuttavia, è l’essere umano l’animale più dannoso per la flora e la fauna del pianeta, anche se è l’unico che può fare qualcosa per salvarlo», spiega la curatrice Biba Giacchetti.

 

La mostra, targata Next Exhibition, offre anche un’area didattica dedicata alle scuole e un filmato del Wwf, per la regia di Gabriele Muccino, che racconta la storia di un orso polare tra i ghiacciai in via di scioglimento. Oltre alle fotografie di McCurry, diversi seminari e workshop per tutte le età invitano il pubblico a confrontarsi e riflettere sul tema dell’ecosostenibilità.

Articolo tratto da La Freccia

Raggiungi Torino con le Frecce

Scopri le offerte per raggiungere la città sabauda