In apertura: Jordi Chias, Pesca fantasma

La storica rivista National Geographic sta portando in giro per il mondo Planet or Plastic?, la mostra fotografica ideata come parte integrante del progetto omonimo che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza collettiva sulla crisi ecologica che sta attanagliando il Pianeta. Il titolo dell’esposizione è dunque una chiara domanda retorica, invitando tutti a stare dalla parte giusta, quella di Madre Terra.

La rassegna fa tappa fino al 13 marzo a Bari, negli spazi del Teatro Margherita, suggestiva location facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione Centrale. I contenuti proposti, e il percorso espositivo in cui questi sono incanalati, consentono tanto a un pubblico di adulti quanto a una platea di ragazze e ragazzi di vivere un’esperienza immersiva alla scoperta dei danni ambientali causati dalla plastica. L’eccessivo utilizzo di questo materiale sintetico nella vita quotidiana degli esseri umani sta infatti comportando gravi conseguenze sulla salute dell’ecosistema. Basti pensare che ogni anno circa 8 tonnellate di rifiuti finiscono nei mari e negli oceani, provocando effetti sconvolgenti che necessitano di essere analizzati e soprattutto limitati. Il fulcro dei problemi legati a questo materiale è sostanzialmente il suo smaltimento, dal momento che buona parte degli oggetti in plastica non sono riciclati nel modo corretto per poterli riutilizzare in futuro.

 

Oltre agli scatti dei più grandi fotoreporter che collaborano la National Geographic Sociey, nella mostra si possono osservare Soup, il lavoro fotografico artistico della pluripremiata artista britannica Mandy Barker, che da anni indaga con scienziati e ricercatori sugli effetti della plastica per provocare forti reazioni negli spettatori, e Punto di non ritorno, il documentario di Fisher Stevens con Leonardo Di Caprio sui mutamenti del mondo causati dai cambiamenti climatici.