In apertura, Acquaiole della Spezia di Vincenzo Cabianca (1864) Courtesy Butterfly Institute Fine Art, Galleria d’arte, Lugano

Il Frecciarossa, treno ufficiale della mostra I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, continua a viaggiare a fianco della cultura. Per chi si muove con le Frecce (Frecciarossa o Frecciargento)Trenitalia ha previsto uno sconto del 50% sul biglietto di ingresso dell’esposizione di Trieste, confermando l’impegno del Gruppo FS nel supporto al settore culturale. Per usufruire della promozione è necessario che la data del viaggio sia antecedente al massimo di due giorni dalla visita al museo.

Giovanni Fattori, L’incontro (1906)

Giovanni Fattori, L’incontro (1906) Courtesy Butterfly Institute Fine Art, Galleria d'arte, Lugano

Ai passeggeri Trenitalia, infatti, sono spesso riservate agevolazioni per i ticket di mostre, concerti, festival ed eventi in tutta Italia raggiungibili con il treno. L’esposizione del Museo Revoltella di Trieste, visitabile dal 19 novembre al 10 aprile 2023, non fa eccezione. Il movimento dei Macchiaioli - termine che all’inizio aveva un’origine dispregiativa - ha segnato, nella seconda metà dell’800, la rottura con i canoni estetici del Neoclassicismo e del Romanticismo.

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Silvestro Lega, Il primo dolore (1863)

Silvestro Lega, Il primo dolore (1863) Courtesy Palazzo Doria Spinola, Genova

Tratti distintivi della corrente pittorica erano infatti i grandi schiaffi di colore, pennellate brevi, luci e ombre a definire le profondità, contorni sfumati a imitare il colpo d’occhio, quando lo sguardo non ha ancora messo a fuoco. E i soggetti ritratti non erano più i grandi eroi della storia o della mitologia, i tumulti dell’animo o le imprese coraggiose, ma persone comuni immerse nelle piccole attività quotidiane. A dimostrarlo, lavori come Acquaiole della Spezia, del veneto Vincenzo Cabianca, o Mamma con bambino del romagnolo Silvestro Lega.

Odoardo Borrani, Antica porta a Pinti (1880)

Odoardo Borrani, Antica porta a Pinti (1880) Collezione privata

Al Museo Revoltella di Trieste sono raccolte ed esposte oltre 80 tele, le più significative del movimento che è oggi considerato il precursore dell’Impressionismo. A queste si affiancano le opere conservate nelle sale della galleria d’arte moderna, molte delle quali eredità del barone Pasquale Revoltella che abitò nel palazzo fino al 1869, lasciandolo poi in dono alla città. Un patrimonio culturale che è stato protetto fino a oggi.

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