In apertura, Venom (2018) di Zerocalcare. Courtesy l'artista

Ospitata fino al 23 aprile dalla Fabbrica del Vapore di Milano, Dopo il botto, la mostra del fumettista romano Zerocalcare, riflette su come il mondo si è modificato e sui cambiamenti che, al contrario, non sono avvenuti negli ultimi due anni. Inaspettato come un meteorite, il Covid-19 ha incrinato le fondamenta della realtà conosciuta, mandando in crisi l’umanità. E, allo stesso tempo, offrendole la possibilità di creare una base migliore, ripensando i legami collettivi. Ma per Michele Rech, alias Zerocalcare, non è successo.

Zerocalcare, "Regeni senza" (2017), Courtesy l'artista

Regeni senza (2017) di Zerocalcare. Courtesy l'artista

La mostra del fumettista classe 1983 analizza con spietata ironia i progressi non avvenuti a seguito della pandemia. Un’opera site specific, 500 tavole originali, video, bozzetti e illustrazioni gettano luce sulla frammentazione di alcune battaglie sociali, sulle paure acuite da una crisi mondiale e dalla guerra, sulla solitudine e lo sfaldamento comunitario. Ma anche sulle realtà che resistono, con impegno e fiducia.

Zerocalcare, "Paperino" (2014). Courtesy l'artista

Paperino (2014) di Zerocalcare. Courtesy l'artista

Due filoni conduttori accompagnano il visitatore all’interno dell’esposizione: da una parte i personaggi, ognuno dei quali è caratterizzato da simboli che ne ricordano la presenza in un tempo presente incerto, dall’altra la volontà di farsi strada verso il futuro come comunità, affrontando insieme le sfide collettive. Lo scenario post apocalittico che si apre varcando la soglia dello spazio allestito diventa lo sfondo di battaglie contemporanee: dalla resistenza del popolo curdo alle proteste dei lavoratori per ottenere una vita dignitosa, dalle manifestazioni delle donne per la parità alle intime lotte quotidiane che ciascuno deve affrontare per farsi spazio nel mondo.

Zerocalcare, Cover “La profezia dell'armadillo” Artist Edition (2017). Courtesy l'artista

Cover “La profezia dell'armadillo” Artist Edition (2017) di Zerocalcare. Courtesy l'artista