In apertura, una sala espositiva a Palazzo Dosi Delfini
Lo stile artistico inconfondibile, che si concretizza in spazi metafisici semivuoti, con cavalli, personaggi mitologici, manichini, archeologi e gladiatori. Sono infatti questi alcuni dei soggetti cari a Giorgio de Chirico, raccolti in un’esauriente retrospettiva, a ingresso gratuito, dal titolo Giorgio de Chirico, gli spettacoli disegnati.
I 55 capolavori sono esposti a Rieti, fino al 31 luglio a Palazzo Dosi Delfini, nelle sale del piano nobile e negli spazi del pian terreno, sia quadri che sculture. Tra questi c’è anche un autoritratto e si aggiungono delle originali tavole dell’Apocalisse e la grande arte sacra. Una tale raccolta non si vedeva da anni in Italia.
Molte opere si possono ammirare grazie all’impegno della Fondazione Varrone, che ha voluto valorizzare il forte legame dell’artista, e della moglie Isa, intrecciato sin dalla metà degli anni Cinquanta con le suore di Borgo San Pietro (RI) e soprattutto, con Vincenzina Petrangeli, che di casa de Chirico a Roma, fu a lungo la fidatissima governante e insostituibile collaboratrice. Talmente preziosa da indurre la coppia a lasciare delle opere al monastero del paese.
La mostra è anche un’ottima occasione per ammirare il settecentesco Palazzo Dosi Delfini, che si affaccia sulla centralissima piazza Vittorio Emanuele II, con un originale cortile ellittico. All’interno le stanze sono ben decorate e, in una sala, un illusionistico gioco di specchi allarga le prospettive.
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