In apertura Musical Group (1913 ca) di Paul Nash © National Portrait Gallery, London

La mostra Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing life è a Roma fino al 12 febbraio per ripercorrere le orme della nota scrittrice britannica e degli intellettuali suoi contemporanei. Nel 1905 infatti, ogni giovedì sera, un gruppo di giovani donne e uomini inglesi si riuniva nella casa al numero 46 di Gordon Square, nel quartiere di Bloomsbury, a Londra. Lì viveva l’intellettuale Virginia Stephen, che solo dopo il matrimonio con Leonard Woolf assunse il cognome con cui tuttora è conosciuta. 

 

Oggi Palazzo Altemps, una delle sedi del Museo nazionale romano, nel cuore di Roma, ospita una mostra dedicata al fermento culturale che animava quell’appartamento, decisivo per il fiorire di figure di spicco della società, come l’economista che ha posto le basi del welfare state John Maynard Keynes, i pittori Roger Fry e Duncan Grant, la pittrice Vanessa Bell, lo storico Lytton Strachey che ha inventato un nuovo modo di scrivere biografie e la stessa Woolf. 

Simon Bussy, Vanessa Bell, Duncan Grant (1922) di Lady Ottoline Morrell © National Portrait Gallery, London

Simon Bussy, Vanessa Bell, Duncan Grant (1922) di Lady Ottoline Morrell © National Portrait Gallery, London

Con un percorso articolato in cinque sezioni, che corrispondono a cinque stanze del palazzo, la rassegna curata da Nadia Fusini e Luca Scarlini è stato realizzata dal Museo nazionale romano e dalla casa editrice Electa in collaborazione con la National Portraits Gallery di Londra. Per dare spazio, a distanza di un secolo, a quei giovani che discutendo insieme di arte e morale, di esperienze lavorative e relazioni romantiche, ricavavano da quel confronto una nuova consapevolezza del mondo e del loro posto nella comunità, nel tentativo di rovesciarne gli antichi modelli vittoriani. “Inventando la vita” in modo più libero ed equo.