In apertura, Druid - Un jour à Londres
Dettagli di ambienti domestici che fanno da sfondo a personaggi spesso ritratti in coppia e che si alternano a quinte da immaginare. Figure che appartengono ad un tempo simbolico e sognatore che si fonde con quello della vita reale.
Sono le caratteristiche delle opere dell’artista Emanuele Napolitano, alias Druid, che fanno parte della sua prima mostra personale a Firenze, negli spazi del Gallery Hotel Art a due passi da Ponte Vecchio. L’esposizione And still they don’t believe it, curata da Valentina Ciarallo, riprende il titolo di un celebre brano firmato The Smiths dei primi anni ’80.
Druid, romano di nascita, è artista visivo, pittore, video-maker e regista. Usa il colore e il segno grafico avvicinandosi ai grandi protagonisti delle avanguardie di inizio Novecento come: Henri Matisse, Paul Gauguin, André Derain e il poeta-artista Jean Cocteau.
Per gli spazi del Gallery Hotel Art, ha realizzato un progetto composto da opere inedite, come la serie di pitture dedicata ai dodici segni zodiacali. Un oroscopo per immagini dove simboli e volti si rispecchiano in un dualismo di colori e sagome. Ogni dipinto è accompagnato dalla predizione sul destino individuale formulata dall’artista.
Per la prima volta viene anche esposta la collezione di oltre trenta piatti in ceramica vintage, prodotti per l’occasione e che prende spunto dalla lunga tradizione della ceramica toscana. Dalle forme e dimensioni insolite, la serie di vasellame tappezza l’intera parete della sala colazioni rievocando un ambiente tradizionale e familiare; come la nostalgica cucina della nonna in cui la parola era al centro del focolare. Ogni fondo del piatto riporta una frase o un disegno ironico in pieno stile “Druid”.
Immancabile la serie dei disegni-vignetta nei quali l’artista immagina tempi e luoghi accendendo il riflettore sulla sfera femminile. Una sottile e puntuale lettura dei comportamenti e relazioni sociali al tempo del web. Le donne ritratte sono sicure di sé, sarcastiche, non temono rivali, ma allo stesso tempo appaiono fragili e malinconiche.
“Non inseguire chi sa dove trovarti”. “Ti ci devo portare-migliore frase d’amore di sempre”. Sono alcune delle espressioni che accompagnano come aforismi le illustrazioni disegnate a matita. Pensieri condivisi di esperienze vissute o ancora da vivere che quotidianamente l’artista pubblica sul suo profilo Instagram. Il rosso e blu sono le tinte predilette da Druid. I colori del sangue arterioso e venoso, ma anche quelli del lapis rosso-blu usato dal maestro per correggere i compiti, segnano un fil rouge di tutta l’esposizione
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