In apertura e a seguire, la Natività di Vanessa Beecroft nell'oratorio di San Lorenzo a Palermo © Maurizio Zambito

Per l’oratorio di San Lorenzo, a Palermo, nel 1600 Caravaggio dipinse la pala d’altare Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi, una delle sue più celebri e misteriose opere. Nel 1969 la tela scomparve, trafugata, e non fu mai più trovata. Ormai da 13 anni la rassegna Next, organizzata dall’associazione Amici dei musei siciliani, si occupa di colmare il vuoto lasciato dall’opera rubata, chiamando gli artisti italiani a comporre una loro versione della Natività

Natività di Vanessa Beecroft, dettaglio

Dopo la volta di Emilio Isgrò, quest’anno è Vanessa Beecroft a prendere il testimone.  Artista genovese apprezzata ormai in tutto il mondo, è specializzata nella tecnica del tableau vivant, il “quadro vivente” composto da modelli o attori in posa a ricreare una scena artistica. In questo caso, Beecroft modella il suo particolarissimo stile personale per omaggiare il tratto caravaggesco, in una suggestione di ombre e luci che, emanate dal divino, si riflettono solo debolmente sull’umano. Un unico fascio luminoso evidenzia il legame tra la figura materna e il suo bambino, protetto da un angelo. Quest’ultimo tra le mani sostiene un cartiglio, che riporta scritto il nome dell’artista.  

Natività di Vanessa Beecroft, dettaglio

Esposta la notte di Natale, la tela di Vanessa Beecroft può essere ammirata nell’antica chiesa del quartiere Kalsa, nel centro della città siciliana, fino al 17 ottobre, data in cui, 54 anni fa, scomparve l’opera originale. In un rito moderno che si ripete tra sacro e profano, infatti, in quello stesso giorno sarà rimossa per lasciare un nuovo vuoto che sarà colmato solamente la notte di Natale successiva.