In apertura il Piano Bar a bordo del Venice Simplon-Orient-Express, Photo Matt Hind (2016)
Dentro, a bordo, il lusso sfarzoso della Belle Époque. Fuori, visibili dal finestrino, i panorami più suggestivi di mezza Europa. Benvenuti sulle carrozze dell’Orient-Express, il treno che più di tutti ha segnato l’immaginario collettivo del Vecchio Continente. Un’eredità ottenuta anche grazie a un tocco di mistero e intrigo per quell’assassinio frutto della fantasia di Agata Christie, immortalato nel capolavoro letterario della scrittrice britannica e nelle seguenti trasposizioni cinematografiche, televisive e persino videoludiche.
Vettura della Compagnie Internationale des Wagons-Lits n°2419 in cui fu firmato l'Armistizio dell'11 novembre 1918, trasferita per essere esposta nel cortile degli Invalides a Parigi ©Fonds de dotation Orient-Express
Lo charme di questo treno leggendario trova nuovo lustro nella mostra ORIENT-EXPRESS & Cie. Itinerario di un mito moderno, in programma dal 17 marzo al 21 maggio 2023 presso l’Accademia di Francia a Roma, nella splendida cornice di Villa Medici, sulla collina del Pincio. Curata da Eva Gravayat e Arthur Mettetal e coprodotta dal Fonds de dotation Orient-Express e dal festival Rencontres d’Arles, l’esposizione accende i riflettori su questo mezzo di trasporto prima ancora che divenisse un’icona culturale.
Fotografia pubblicitaria per la promozione dei nuovi vagoni letto YC costruiti in Italia dalla FIAT (1958) ©Fonds de dotation Orient Express
ORIENT-EXPRESS, TRA STORIA, LUSSO E DIPLOMAZIA
Fu la Compagnie Internationale des Wagon-Lits (CIWL) a dare inizio il 4 ottobre 1883 al servizio dell’Orient-Express: il viaggio di questo treno passeggeri a lunga percorrenza iniziava dalla stazione di Parigi Gare de l’Est e proseguiva verso Strasburgo, Monaco, Vienna, Budapest, Bucarest e Giurgiu. Da questa città rumena i passeggeri scendevano per attraversare in battello il fiume Danubio e così giungere alla vicina Ruse, in territorio bulgaro. Da lì un treno li avrebbe condotti a Varna, città portuale in Bulgaria, dove scendevano per navigare il Mar Nero con un battello a vapore, il quale li conduceva alla meta finale, Costantinopoli, l’attuale Istanbul, in Turchia. La durata complessiva del viaggio era di 81 ore e mezza, ma per un’esperienza che non rappresentava affatto un peso: i passeggeri erano continuamente coccolati nel lusso, dai tessuti prestigiosi, con cui erano realizzati i tendaggi delle carrozze, le tovaglie, i tovaglioli, al cambio quotidiano delle lenzuola (una novità assoluta per quei tempi), dal legno tek, che rivestiva gli interni dei vagoni ed era riscaldato a vapore, al costoso menu nella carrozza ristorante, dove si potevano gustare prelibatezze come caviale, foie gras, ostriche e champagne.
Passeggeri a bordo di una delle carrozze ristorante della Compagnie (circa 1930) ©Fonds de dotation Orient Express
Organizzare una tale esperienza di viaggio non era certo un gioco da ragazzi, soprattutto in un’epoca in cui le diverse imprese ferroviarie avevano ancora pochi anni di esperienza alle spalle e offrivano un servizio scomodo, sporco, persino pericoloso. Inoltre, il contesto geopolitico europeo non era così facile come oggi, abituati come siamo alla libera circolazione di persone e merci, e le ferrovie erano utilizzate come strumenti politici per imperi e stati.
Il merito principale del successo dell’Orient-Express fu dell’ingegnere belga Georges Nagelmackers. Durante una vacanza negli Stati Uniti restò colpito dalle carrozze letti Pullman che garantivano confort e pulizia per lunghe traversate. Propose al loro inventore, George Mortimer Pullman, di esportarle nel Vecchio Continente, ma l’ingegnere americano rifiutò. Nagelmackers non si scoraggiò, tornò dall’altra parte dell’oceano e servendosi degli schemi di Pullman, cominciò a progettare un treno all’insegna del glamour. Fondò la CIWL e iniziò a cercare un aiuto politico grazie al quale superare gli ostacoli diplomatici che potevano frapporsi per un viaggio transfrontaliero. Lo trovò in Leopoldo II di Belgio, re esperto di finanza e appassionato di ferrovie che intravide subito nell’intuizione dell’ingegnere suo connazionale la possibilità di un boom commerciale, così gli diede una mano ad allacciare rapporti e firmare contratti con le aziende ferroviarie di otto Paesi differenti.
Agenzia di viaggi della CIWL a Bruxelles (1900) ©Fonds de dotation Orient Express
L’Orient-Express rimase operativo per diversi decenni, interrompendo il servizio solo negli anni delle due guerre mondiali. Al percorso originale, presto se ne aggiunsero altri: nel 1885 si procedeva in treno da Vienna a Belgrado e Niš, poi in carro fino a Filippopoli e ancora sui binari fino alla Turchia; nel 1889 invece fu completata la linea ferroviaria diretta a Costantinopoli. L’ultima corsa fu quella del 22 maggio 1977, nel pieno ormai di un’epoca in cui si preferiva di gran lunga viaggiare in aereo per coprire lunghe distanze.
Fotografia pubblicitaria per la promozione delle nuove vetture letto Lx (lusso) della CIWL (circa 1930) ©Fonds de dotation Orient Express
UN TUFFO NEL PASSATO CON L’ORIENT-EXPRESS IN MOSTRA A ROMA
L’esposizione presso l’Accademia di Francia raccoglie oltre 200 opere, tra fotografie, mappe, progetti, disegni tecnici e manifesti pubblicitari, provenienti dagli archivi dell’antica CIWL, e documenti appartenenti al Fonds de dotation Orient-Express, alla Collection Pierre de Gigord Paris, al Fondo e all’archivio SARDO della SNCF, al Centre National des Archives Historiques, al ministero della Cultura francese, alla Médiathèque de l’architecture et du patrimoine e alla Fondazione FS Italiane.
Fotografia pubblicitaria per la promozione dei nuovi vagoni letto P, iniziale di Pillepich, progettista e ingegnere capo dei servizi tecnici della CIWL (1959) ©Fonds de dotation Orient Express
Nella maggior parte dei casi l’autore degli scatti in mostra è ignoto, mentre alcuni sono riconducibili a studi fotografici di fama, come Paul Nadar, Albert Chevojon e Sébah & Joaillier. Ciò che risulta dal percorso espositivo non è solo il racconto di un mito moderno, come anticipa il titolo della rassegna, ma anche dell’ingegneria di quello che resta pur sempre un oggetto tecnico, oltre che di una rete sorprendente di attività che ruotavano intorno al “semplice” viaggio di un treno, realizzate da lavanderie, ebanisterie e calderai, solo per citarne alcune.
Lavanderia della CIWL di Saint-Ouen, Francia (1958) ©Fonds de dotation Orient Express
L’Orient-Express rappresentò per la CIWL solo il primo di una serie di treni di lusso internazionali. Come, infatti, mette in evidenza la mostra capitolina, appena due mesi dopo il battesimo del treno diretto a oriente, prese il via il servizio anche il Rome-Express, un altro prestigioso mezzo di grandi dimensioni nato però per virare verso l’Italia. Spostandosi per 1446 km, collegò dal dicembre 1883 le città di Parigi e Roma, proponendo dal finestrino gli scenari mozzafiato prima della Riviera francese e poi delle Riviere di Ponente e di Levante, in Liguria.
Etichetta per i bagagli del percorso Parigi-Roma-Express della Compagnie Internationale des Wagons-Lits (Anni 1920-1930) ©Fonds de dotation Orient Express
A Villa Medici sarà possibile ammirare anche un lavoro inedito della fotografa francese Sarah Moon, che ha ripercorso gli itinerari reali e immaginari dell’Orient-Express, e una docu-fiction sonora realizzata dallo scrittore Mathias Enard, che narra la linea del Rome-Express attraverso una serie di episodi ascoltabili passeggiando tra le sale della mostra o sul sito e sull’app di France Culture. Ad accompagnare l’esposizione romana ci saranno anche degli eventi collaterali, tra cui gli interventi di alcuni artisti sul tema del viaggio, il concerto del gruppo francese di musica elettronica Acid Arab in programma il 5 maggio, visite tematiche e laboratori per famiglie e gruppi scolastici.
Sarah Moon, Paris Gare de Lyon (2022)
VIAGGIARE OGGI A BORDO DELL’ORIENT-EXPRESS
A portare a nuovi fasti il treno della Belle Époque, oggi in viaggio anche grazie alla collaborazione di Trenitalia, ci ha pensato la Belmond Management Limited, società inglese attiva nel settore del turismo di lusso. Un anno dopo la fondazione, avvenuta a Londra nel 1976 e coincisa con l’acquisizione dello storico Hotel Cipriani a Venezia, iniziò ad assemblare le carrozze del Venice Simplon-Orient-Express (VSOE). Nel 1982 fu effettuato il primo viaggio da Parigi a Venezia, solo la prima esperienza messa in campo da un’azienda che nel 2009 è stata acquisita dal gruppo LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, consolidando la sua presenza nel mondo del lusso.
Venice Simplon-Orient-Express, Grand Suite Istanbul, Photo Martin Scott Powell (2018)
Con il Venice Simplon-Orient-Express è possibile scegliere tra 68 itinerari ferroviari. L’esperienza più economica ha un costo di 3.353 sterline (circa 3.802 €) a passeggero e prevede un soggiorno di una notte per viaggiare da Venezia o Albertville, Bourg-Saint-Maurice, Moûtiers a Parigi oppure da Verona o Venezia con il VSOE e proseguendo fino a Londra lungo il classico percorso dell’Eurostar. Il pacchetto più dispendioso, invece, costa 20.200 sterline (quasi 22.800 €) e consta in un viaggio di andata e ritorno da Parigi a Venezia in quattro notti. Tour della stessa durata sono disponibili anche da Parigi a Vienna o a Budapest, ma a un prezzo di 7.770 sterline (8.770 €). Qualunque cifra si decida di spendere il servizio include il transfer dall’alloggio nella città di partenza alla stazione per il check-in e la partenza, una colazione francese servita in cabina, una sontuosa cena da quattro portate comprendente biscotti, formaggi, chutney, caffè e pasticcini (due colazioni e altrettante cene nel pacchetto da quattro notti), una selezione di vini scelti da rinomati sommelier, un pranzo da tre portate, la possibilità di recarsi nella carrozza Bar animata dalle melodie del pianista che suona un pianoforte a coda e un servizio di steward dedicato pronto a soddisfare qualunque richiesta mentre ci si rilassa in stile.
Venice Simplon-Orient-Express, Grand Suite Paris, Photo Martin Scott Powell (2018)
Il programma del 2023 prevede 67 viaggi, inizia a marzo e termina a dicembre. Nel mese inaugurale, ad esempio, è possibile percorrere le tratte Venezia-Parigi (1-2 marzo), Parigi-Venezia (3-4), Venezia-Parigi-Venezia (8-9-10), Venezia-Innsbruck-Monaco-Bruxelles-Amsterdam/Amsterdam-Bruxelles-Monaco-Innsbruck-Venezia (13-14/16-17), Venezia-Ginevra-Venezia (19-20), Venezia-Calais-Venezia, via Lens (22-23-24), Venezia-Parigi-Vienna-Venezia (25-26-27), Venezia-Calais-Venezia, via Lens (29-30-31).
Venice Simplon-Orient-Express, Vista interna della Double cabin Day, Photo Matt Hind (2008)
Oltre alle già citate Venezia e Verona, in Italia è possibile salire a bordo del Venice Simplon-Orient-Express anche dalle stazioni di Firenze Santa Maria Novella e Roma Termini, mentre il treno fa solo una sosta a Brennero, Chiasso e Brescia. Per il viaggio sui binari del nostro Paese è fondamentale il contributo di Trenitalia. Come per qualsiasi treno proveniente dall’estero, la società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS fornisce la licenza alla circolazione. Garantisce quindi la trazione ferroviaria, cioè l‘ingresso e lo spostamento in Italia dei treni VSOE. Lungo il confine provvede dunque al cambio della locomotiva, ma anche allo scambio del personale di bordo, per garantire ai passeggeri lo stesso identico servizio di alta qualità.
Il Venice Simplon-Orient-Express in uno scenario alpino, Photo Mikio Miura
NEL 2024 ARRIVERÀ IL TRENO ORIENT-EXPRESS-LA DOLCE VITA
Se con il VSOE è la Belle Époque francese a prendere nuova vita, nel 2024 sarà un altro periodo di splendore storico, oltretutto italiano a rivedere la luce: dalla metà del prossimo anno prenderà il via il treno Orient-Express-La Dolce Vita, un’altra soluzione di viaggio lento e luxury alla scoperta delle bellezze del nostro Paese. La società Accor, uno dei principali gruppi alberghieri francesi, ha concesso l’utilizzo del marchio Orient-Express, di cui è proprietario, non solo a Belmond ma anche ad Arsenale. La compagnia italiana fondata da Paolo Barletta e operante nel settore della luxury hospitality ha stretto una collaborazione con Trenitalia per far viaggiare sui binari nazionali un treno che richiamasse i fasti degli anni ’60. Gli itinerari previsti, ovviamente diversi da quelli del VSOE, porteranno i viaggiatori a soffermarsi dal finestrino sulle meraviglie di regioni come Veneto, Toscana, Lazio e Sicilia, oltre a godersi a bordo treno ambienti eleganti, prelibatezze culinarie e un servizio d’eccellenza. Al momento Arsenale sta procedendo con il revamping di 77 carrozze di Trenitalia che presterà alla società lo stesso servizio fornito al VSOE, la trazione con i macchinisti e il personale di bordo. Per un altro viaggio che si preannuncia da sogno.
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