Foto di Carlos Solito
In apertura, Sasso Caveoso a Matera, Basilicata
Tra i Sassi di Matera, una ragazza scalza stende su un filo le lenzuola fresche di bucato, mentre a terra, pazienti, le mollette di legno contenute nella piccola cesta di vimini attendono di essere sollevate. A Osini Vecchio, paese fantasma in provincia di Nuoro, un’anziana signora si stringe nella mantella di lana fitta; le mani macchiate dall’età, serrate l’una nell’altra, appena si intravedono. Forse ricorda ancora com’era quella terra prima dell’alluvione del 1951. Sui calanchi di Aliano, in Basilicata, un giovane pastore posa con lo sguardo dritto nell’obiettivo, gli occhi beffardi e il cappello con le falde ben saldo sulla testa, mentre un anziano in costume da bagno sul lungomare di Bari osserva i passanti con gli occhi semichiusi.
La danzatrice Paola Camarco nel Sasso Barisano a Matera, Basilicata
Le 34 fotografie in grande formato di Carlos Solito, racchiuse nella mostra Umanità. I volti nel tempo, ideata dal critico d’arte e sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, cercano di tenere traccia del passaggio sulla terra di persone comuni, ritratte nella loro normalità quotidiana, ma allo stesso tempo ne esaltano la straordinarietà delle abitudini. L’esposizione si svolge nell’ambito del progetto Galassia Mart, con cui il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto supporta le attività culturali nella regione, e trova spazio fino al 29 ottobre nella Sala delle botti del Parco Guerrieri Gonzaga di Villa Lagarina (Trento). Il risultato testimonia come le consuetudini dei singoli possano trasformarsi in tradizioni di intere comunità, ma anche il dialogo costante che gli abitanti dell’Italia intera, da sud a nord, intessono con i territori che li ospitano.
Osini Vecchio (Nuoro), Ogliastra, Sardegna
Scopo dell’iniziativa è allontanarsi dal soggettivismo contemporaneo attraverso l’incontro con la diversità, fatta di pelli imperfette e dai toni diversi, di capelli arruffati dal vento e sguardi illuminati da una scintilla antica. Ma è anche una profonda riflessione sulla relazione umana con il tempo, sul tramutarsi dei sorrisi in rughe, solchi sul viso che il pugliese Solito interpreta come righe di un racconto. La cui scrittura non avrà mai fine.
L’attore Giorgio Consoli nei Calanchi di Aliano (Matera), Collina Materana, Basilicata
Articolo tratto da La Freccia
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